cinghiale barbato
Animali

Dove vive il cinghiale barbato

Il cinghiale barbato è un suino dall’aspetto goffo e bizzarro che si trova nelle foreste del Borneo. Scopriamo quali sono le principali caratteristiche di questa specie e alcune curiosità sul cinghiale barbato, un animale a rischio di estinzione.

Cinghiale barbato: caratteristiche e habitat

Il cinghiale barbato è una specie originaria del territori del Sud-est asiatico e si contraddistingue da altre specie per via del suo manto ricoperto di peluria chiara. Anche il muso è differente poiché appare più allungato e sottile. Sfortunatamente ci sono pochi esemplari di cinghiale barbato sul pianeta, infatti si tratta di un animale che è entrato a far parte della categoria delle specie a rischio di estinzione a causa dei fenomeno della deforestazione che sta minacciando le possibilità di sopravvivenza di questi suini.

Il cinghiale barbato è noto per via del suo aspetto piuttosto buffo, soprattutto per via della presenza di una sorta di barba chiara che ricopre tutto il muso, motivo per cui gli è stato attribuito questo nome.

Un’altra caratteristica del cinghiale barbato è quella di avere una corporatura snella ma allo stesso tempo è piuttosto muscoloso e può essere riconosciuto per via del suo colore grigio e una peluria molto corta. La punta della coda è caratterizzata da due ciuffi di peli più lunghi ed anche le zampe sono allungate e sottili. Quest’ultima caratteristica gli permette di muoversi con facilità nei territori in cui la vegetazione è molto fitta.

In genere gli esemplari maschi di cinghiale barbato possono raggiungere i 150 cm di lunghezza esclusa la coda e il peso si aggira intorno ai 70 kg. La coda invece è molto corta e raramente supera i 25 cm.

Curiosità

L’alimentazione del cinghiale barbato è molto varia in quanto si nutre di diverse sostanze presenti in natura tra cui radici di querce, semi, frutta, castagne e lombrichi. Tuttavia è solito trarre il suo nutrimento anche dalle uova di tartaruga, dai vertebrati di piccole dimensioni e dalle carogne.

Una peculiarità di questo animale è quella di andare spesso alla ricerca di branchi di scimmie e seguirli in modo da cibarsi degli scarti dei loro frutti. Allo stesso modo il cinghiale barbato viene spesso seguito dai fagiani i quali si nutrono dei residui di cibo che lascia in giro.

Non tutti sanno che si tratta dell’unico suino sul pianeta che intraprende una migrazione annuale: nella maggior parte dei casi si sposta in branco mentre in altre circostanze è anche possibile avvistarlo completamente da solo mentre migra. Pertanto è un animale che può percorrere tantissimi di chilometri, soprattutto se è spinto dalla ricerca di fonti di nutrimento.

Negli ultimi anni si è assistito ad una netta riduzione degli esemplari di cinghiale barbato ed è possibile avvistarlo principalmente nelle foreste tropicali del Borneo. Alcuni esemplari invece possono essere avvistati anche nei territori della Malesia e delle Filippine. Si tratta quindi di una specie a rischio estinzione che è stata inserita nella categoria VU, ovvero vulnerabile, a causa della distruzione del suo habitat naturale e della deforestazione che sta mettendo in serio pericolo la sopravvivenza degli esemplari attualmente presenti.

Il cinghiale barbato è stato spesso cacciato dalle popolazioni del posto in quanto era considerato una fonte essenziale di sostentamento ma a causa del calo degli esemplari, è stata vietata la caccia e la vendita della carne di questo suino. Da alcuni recenti studi è emerso che la migrazione effettuata annualmente da questa specie sia dovuta principalmente alla ricerca di frutti specifici: gli esemplari infatti tendono a spostarsi per cercare fonti di cibo con l’intento di trovare i frutti dell’albero della canfora di cui ne sono ghiotti.

Il branco del cinghiale barbato può essere composto da numerosi esemplari tanto da comprendere sino a 200 individui: i maschi adulti solitari sono soliti unirsi a questi gruppi soltanto durante la stagione degli amori, dopodiché riprendono la loro migrazione completamente da soli. In seguito al periodo di gestazione anche le femmine abbandonano il branco e vanno alla ricerca di un luogo sicuro in cui partorire: generalmente sono molto abili nella costruzione di nidi attraverso l’accumulo di ramoscelli e vari arbusti.