La centrale nucleare di Fukushima (foto: www.japantimes.co.jp)
Inquinamento

A Fukushima si congela il suolo per fermare la radioattività

BEN LONTANI DA UNA SOLUZIONE. A 4 anni dal disastro nucleare di Fukushima, il governo giapponese non solo è lontano dal capire come smantellare in sicurezza l’impianto, ma anche sul modo di contenere le acque radioattive che costantemente fuoriescono del sito. Per questo la Tokyo Electric Power Company (Tepco), la compagnia che gestiva la centrale prima dell’esplosione, ha dato il via a un nuovo progetto che prevede il congelamento del suolo intorno all’area contaminata, realizzando una sorta di muro di ghiaccio in grado di impedire all’acqua sotterranea di infiltrarsi nei reattori danneggiati. La stessa Tepco ha ammesso che è stata rilevata una piccola pozza contaminata proveniente dai reattori e, per impedirne la dispersione, di aver usato come tamponi momentanei dei sacchi di sabbia che sono stati messi intorno al serbatoio.

L’OCEANO È IN PERICOLO. Il progetto del muro ghiacciato avrebbe dovuto partire lo scorso anno ma a tutt’oggi i test non sono ancora stati completati a causa della complessità del progetto. Anche i numerosi incidenti sul lavoro, come la morte di un operario e i ripetuti infortuni, hanno rallentato la sua messa appunto. L’intero muro dovrebbe essere lungo ben 1500m e realizzato tramite l’infiltrazione di un liquido della temperatura di 30° sotto zero iniettato attraverso tubi posti a 30m gli uni dagli altri. L’obiettivo principale di questa operazione è di isolare l’area radioattiva impedendo soprattutto di far defluire l’acqua contaminata verso il mare. Tuttavia lo stesso governo giapponese è dubbioso sull’efficacia del muro ghiacciato, tanto da aver chiesto a un team di esperti indipendenti di riesaminare l’intero progetto.