giovani guidano sempre di meno
Mobilità

I giovani guidano sempre di meno

La tendenza sembra pressoché la medesima a livello internazionale, seppur a fronte di dati diversi: i giovani guidano sempre di meno. Di fatto, le ultime generazioni sembrano meno propense di quelle precedenti a prendere la patente, e in ogni caso tendono a passare meno tempo al volante. E questo, in un mondo in cui deve ridurre fino a tagliare del tutto le emissioni del mondo dei trasporti, è certamente un bene. Ma quali sono i dati in Italia e nel mondo? E per quali motivi concreti i giovani guidano sempre di meno?

I giovani guidano sempre di meno: i dati relativi a Stati Uniti

Un Paese che mostra dati molto chiari che dimostrano che i giovani guidano sempre di meno lo si trova oltreoceano: negli Stati Uniti il fenomeno è infatti particolarmente vistoso. Anche perché, storicamente, negli USA si guida tantissimo: basti pensare che nel 2022 in media gli statunitensi hanno percorso 23 mila chilometri a testa, pressappoco il doppio rispetto al dato europeo. Questo perché negli States le distanze sono solitamente molto maggiori, e perché tante città non offrono di fatto nessuna alternativa effettivamente valida all’auto: un po’ perché i mezzi pubblici devono ancora migliorare tantissimo, un po’ perché alcune città sono semplicemente troppo estese (e con una densità abitativa molto bassa) per muoversi in altri modi. In questo contesto, se nel 1997 il 43% dei sedicenni era patentato, nel 2020 questa percentuale si è abbassata al 25%. Se nel 1983 solamente 1 statunitense su 12 di età compresa tra i 20 e i 24 anni non aveva la patente, oggi accade a 1 statunitense su 5. E ancora, stando all’Economist, tra il 1990 e il 2017 la distanza percorsa mediamente dagli adolescenti patentati negli USA si è ridotta del 35%.

I giovani guidano sempre di meno: la situazione in Europa e in Italia

Cosa accade nel frattempo in Europa? Anche qui i giovani guidano sempre meno, anche se non abbiamo a disposizione tutti i dati visti negli Stati Uniti. Nel Vecchio Continente, come visto, si guida già di per sé per meno chilometri complessivi, anche perché i trasporti pubblici sono in media più efficienti e più convenienti (seppur come è noto con grandi margini di miglioramento). Detto questo, uno studio di Civitas condotto su 5 capitali europee come Berlino, Copenaghen, Londra, Parigi e Vienna ha dimostrato che gli spostamenti in auto per recarsi a lavoro sono in continua decrescita fin dagli anni Novanta; è stato inoltre evidenziato che nel Regno Unito negli ultimi 20 anni la percentuale di adolescenti patentati si è abbassata dal 41% al 21%. Guardando all’Italia, si scopre che nei primi anni 2000 si parlava di un milione abbondante di patenti all’anno; nel 2012, anno di maturità degli ultimi Millennial, il dato era sceso a 723 mila. Certo, nel 2021 si è tornati a 975 mila, ma sono da mettere in conto le tantissime patenti “ritardate” dal lockdown.

Perché cala il numero di persone che sceglie di fare la patente

Non ci sono dubbi: la mobilità sta cambiando, e i giovani guidano sempre meno. Per i più diversi motivi: in buona parte perché, perlomeno in città, si sono moltiplicate le forme di trasporto alternative, dai mezzi pubblici ai monopattini elettrici fino alle e-bike. C’è chi ha fatto notare che anche la crescita dell’intrattenimento domestico, dai contenuti in streaming ai videogiochi, ha reso meno attraente il fatto di spostarsi; allo stesso modo, anche la possibilità di lavorare da casa può avere degli effetti sul numero di nuove patenti emesse. E ancora, non può essere trascurata la carenza di stipendi adeguati per tantissimi giovani, a fronte di costi importanti per l’acquisto e il mantenimento di un’auto. Certamente, inoltre, un fattore determinante è quello delle preoccupazioni per il cambiamento climatico, con le automobili private che stanno assumendo una connotazione negativa per una fetta importante della popolazione più giovane.