emissioni degli scooter
Auto elettriche

Le emissioni degli scooter costituiscono il 30% dell’inquinamento veicolare: arriva il modello elettrico Bolt

Gli scooter sono inquinanti, e lo sono decisamente troppo. Già nel 2014 uno studio del ricercatore italiano dell’Enea Roberto Chirico – pubblicato su Nature Communications – aveva dimostrato come le emissioni degli scooter fossero particolarmente nocive: in quell’occasione si era perfino arrivati ad affermare che la maggior parte dell‘inquinamento atmosferico a livello urbano non era derivato dalle automobili, quanto invece dai questi piccoli ciclomotori a due tempi. Chirico aveva puntato il dito contro il particolare tipo di combustione di questi mezzi a due ruote (e a due tempi), che arriverebbero a contribuire per una fetta compresa tra il 60 e il 96% dell’aerosol organico primario urbano. A lato dello studio italiano, la Commissione Europea aveva dichiarato che, in mancanza di interventi esterni, nel 2020 le emissioni di composti organici volatili degli scooter avrebbero superato in quantità quelle dei veicoli a 4 tempi.

Il lancio degli scooter elettrici

Non è dunque un caso che, così come i colossi dell’automotive stanno facendo grandi progressi per quanto riguarda la produzione delle automobili elettriche, anche i produttori di ciclomotori stanno lavorando per eliminare le emissioni degli scooter. Alcuni modelli sono già arrivati sul mercato, ed altri stanno facendo il loro ingresso proprio in questo periodo. É il caso di Bolt, uno scooter elettrico che è già stato definito come ‘la Tesla sulle due ruote’ e che verrà lanciato nel 2018 dopo una fortunata campagna di crowdfunding.

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Bolt, il primo AppScooter

E di certo la campagna di la raccolta fondi per questo motociclo elettrico è andata molto bene: sono stati in tutto 2.000 gli investitori che hanno creduto nel progetto di Bolt per eliminare le emissioni degli scooter, finanziando la produzione del nuovo ciclomotore elettrico con un totale di ben 3 milioni di euro. È da sottolineare che mai nessun’altra raccolta di fondi all’infuori del Regno Unito aveva raggiunto una simile cifra sulla piattaforma Seedrs, superando del 200% le già ottimistiche aspettative iniziali. Gli scooter Bolt, che saranno prodotti a partire dai fondi così raccolti, sono stati ideati dall’ingegnere olandese Marijn Flipse, con la collaborazione dell’imprenditore Bart Jacobsz Rosier e con l’obiettivo esplicito di tagliare l’inquinamento urbano derivante dal traffico veicolare. Il veicolo a due ruote, denominato AppScooter, avrà un’autonomia di 400 chilometri, che si preannuncia così tripla rispetto ai modelli attualmente sul mercato, e sarà in grado di raggiungere i 45 chilometri orari in 3,3 secondi. Altamente tecnologico, sarà dotato di uno schermo touch frontale e di una connettività 4G per le funzioni di navigatore, di telefonia e di riproduzione musicale: lo scopo di questa implementazione è quella di disincentivare completamente l’utilizzo dello smartphone durante la guida, sostituito egregiamente da uno schermo frontale che non toglie l’attenzione del pilota dalla strada.

Le città contro le inquinamenti emissioni degli scooter

Del resto dei ciclomotori elettrici performanti in grado di sostituire davvero i due ruote inquinanti ed eliminare così le emissioni degli scooter sono ormai indispensabili: basti pensare che nel 2016 sono stati veduti 134 milioni di motocicli. Pur senza raggiungere le cifre allarmanti della ricerca di Roberto Chirico, uno studio dell’Università di Cambridge ha dichiarato che gli scooter sono più inquinanti dei camioncini utilizzati per le consegne urbane, essendo responsabili per il 30% delle emissioni globali veicolari. Di certo però non tutto il compito spetta ai produttori, e infatti non sono pochi i casi in cui la situazione è stata presa in mano direttamente dagli enti locali: dal 2018 ad Amsterdam entrerà in vigore una legge che prevederà il progressivo ritiro degli scooter realizzati prima del 2011. Ma non serve del resto andare all’estero, in quanto molte città italiane hanno già iniziato da tempo a limitare l’utilizzo degli scooter più inquinanti.