Le installazioni Living Things presso The Mattress Factory (foto: vimeo)
Interni

Living Things: i mobili fotosintetici che forniscono luce e nutrimento

I MOBILI VIVI. L’architetto Jacob Douenias e il designer industriale Ethan Frier hanno creato Living Things, una particolare installazione ospitata presso The Mattress Factory, un ampliamento del Museo d’Arte Contemporanea di Pittsburgh, in Pennsylvania. Il progetto consiste in una serie di mobili incredibili, capaci di sfruttare la fotosintesi naturale per generare luce e produrre sostanze nutrienti. Questi rivoluzionari arredi “funzionano” grazie a una batterio chiamato spirulina, una specie appartenente alla classe dei Cianobatteri, rinchiuso in un ampolla di vetro trasparente. «Queste strutture viventi riciclano la luce, il calore e l’anidride carbonica indoor in una biomassa verde molto ricca dal punto di vista nutrizionale che può essere consumata come sostentamento, utilizzata come fertilizzante in agricoltura, o convertita in biocarburanti», spiegano i curatori del progetto.

UN MODO PER PRODURRE CIBO. La spirulina fino a metà del suo peso è costituito da proteine, il che la rende una fonte alimentare super-efficiente, tanto da essere considerata già negli anni ’80 dalla NASA come uno degli alimenti primari da coltivare durante le missioni spaziali di lunga durata. Al momento la Living Things è unicamente un progetto d’arte esposto in un museo. Il sistema ha comunque dimostrato di essere funzionante e dunque altri potrebbero usare l’idea di inserire materiale vivente nel loro lavoro di design. «Stiamo cercando di capire come si possa produrre cibo supplementare riciclando le cose di cui non abbiamo bisogno», spiega Douenias, un’idea che potrebbe interessare molti. Durante tutto il periodo dell’installazione, alcuni artisti e il museo di Pittsburgh lavoreranno con baristi e cuochi per creare con la spirulina piatti e bevande.