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Inquinamento

Moda Detox: promossi e bocciati da Greenpeace

La moda compie qualche passo in avanti verso il traguardo green. È quanto emerge dalla terza edizione della “Sfilata Detox” di Greenpeace, la classifica che valuta i progressi dei grandi marchi della moda verso la completa eliminazione delle sostanze tossiche. Tra i 19 brand che hanno aderito alla campagna e di cui sono stati valutati i progressi, i migliori risultati sono stati raggiunti da Zara (marchio del gruppo Inditex), H&M e Benetton, che hanno tenuto fede ai loro impegni verso la completa eliminazione delle sostanze tossiche. Male invece Esprit, Nike, Victoria’s Secret, e LiNing che vengono relegati nella categoria ‘Retrovie’ perché non hanno compiuto i passi necessari ad impedire l’inquinamento da sostanze chimiche generato dalle loro filiere produttive.

Facciamo i complimenti a Benetton, H&M e Zara per come stanno guidando l’intero settore e imponendo un nuovo standard, a livello mondiale, per una moda libera dalle sostanze tossiche”, dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace Italia. “Queste aziende stanno dimostrando nei fatti che ripulire l’industria della moda dalle sostanze tossiche è già possibile”.

Campagna ‘Detox my fashion’

La Sfilata Detox valuta le prestazioni delle aziende che hanno aderito alla campagna di Greenpeace “Detox my fashion“, avviata nel luglio del 2011, a favore di una moda libera da sostanze tossiche, con criteri come l’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose dai loro prodotti e dai processi produttivi e la pubblicazione di informazioni trasparenti sugli scarichi di sostanze tossiche da parte dei propri fornitori.

Promossi e bocciati nella moda detox

Dei 19 marchi internazionali valutati, 12 si trovano nella categoria “La moda che cambia” ovvero rientrano tra quelli che, nonostante i progressi, devono migliorare in alcuni criteri per poter rispettare le scadenze del 2020, che prevedono la completa eliminazione delle sostanze tossiche.
Ad esempio Adidas, Burberry, Levi’s, Primark e Puma, adottando la lista di sostanze da eliminare proposta dal gruppo ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Chemicals), che valuta solo le immissioni di sostanze inquinanti e prevede limiti di tolleranza per alcune sostanze chimiche, continuano a tollerare l’inquinamento prodotto nelle varie fasi di lavorazione.
Altri marchi come C&A, Fast Retailing, G-Star, Mango e gli italiani Valentino e Miroglio pur rientrando nella stessa categoria, hanno un punteggio più alto poiché hanno ottenuto risultati migliori in termini di eliminazione delle sostanze chimiche e trasparenza delle filiere produttive.

Acque inquinate, un’emergenza mondiale

“Per decenni le industrie tessili – spiega l’organizzazione non governativa – hanno utilizzato l’ambiente e, in particolare, i corsi d’acqua di tutto il mondo come delle vere e proprie discariche a cielo aperto, pratica resa possibile da leggi e regolamentazioni insufficienti”.

Tutto ciò con conseguenze disastrose per le comunità che vivono nei pressi dei complessi manifatturieri.

“Combattere l’inquinamento delle acque causato dall’industria tessile e dell’abbigliamento – ha spiegato Ungherese – è diventata un’emergenza ambientale sempre più urgente, specialmente in Paesi come la Cina dove più dell’80 per cento delle acque di falda non è potabile”.

Secondo un’analisi pubblicata quest’anno dal ministero per le Risorse Idriche cinese, i quattro quinti dell’acqua proveniente da pozzi in Cina non è sicura a causa dell’inquinamento.

Più impegno e consapevolezza nell’industria fashion

Qualcosa, però, sta cambiando. Negli ultimi anni la campagna ha visto 76 marchi internazionali sottoscrivere l’impegno Detox e ha generato importanti cambiamenti anche a livello legislativo sia in Europa che in Asia.
Tra le aziende del nostro paese che hanno sottoscritto l’impegno Detox, oltre a marchi famosi come Benetton, Valentino e Miroglio, ci sono ben 50 aziende tessili e 27 di queste appartengono al distretto di Prato, il più grande distretto tessile europeo, che di fatto è diventato il cuore della rivoluzione Detox in atto nel nostro paese.