NeveXN
Green economy

2 milioni di euro per la neve perenne di NeveXN

Neve sopra lo zero

E se in un futuro vicinissimo non servisse più aspettare il rigido freddo dell’inverno per abbandonarsi in fantastiche sciate sulla neve? Complice il cambiamento climatico, sono sempre di più gli sciatori e gli snowboarder che ogni anno rischiano di vedere dimezzata se non annullata la stagione delle piste di discesa. E se per gli sportivi si parla di delusione, per i gestori degli impianti, dei rifugi e per tutti gli operatori turistici che orbitano attorno al business degli sport invernali, si può parlare senza mezzi termini di veri e propri contraccolpi finanziari, con esiti che possono essere davvero devastanti. Tutto questo, però, potrebbe essere soltanto un mero ricordo: la startup trentina NeveXN, incubata al Polo Meccatronica di Rovereto, ha realizzato un prototipo in grado di produrre neve con temperature superiori agli zero gradi. L’innovativa impresa è stata fondata da tre ingegnosi giovani: Anna Vanzo, 37 anni, Fabiano Maturi, 34 anni, e Francesco Besana, 34 anni.

NeveXN

Amiamo il white ma siamo green

Se dunque dobbiamo continuare ad impegnarci per ridurre gli effetti del cambiamento climatico sulle temperature del pianeta, possiamo forse tirare un sospiro di sollievo almeno per quanto riguarda lo sport outdoor invernale per antonomasia, ovvero lo sci. Grazie all’invenzione di NeveXN – nome che non a caso si legge ‘neve perenne‘ – sarà infatti possibile avere neve anche con il termometro sopra lo zero – fino alla temperatura di 15 gradi centigradi – e in assenza di precipitazioni a carattere nevoso. Tutto questo, incredibile dirlo, senza nessuno utilizzo di additivi chimici. Come hanno infatti dichiarato i tre fondatori di NeveXN su StartupItalia, il motto dell’azienda è «amiamo il white ma siamo green». A dimostrazione di tutto questo, il prototipo è stato presentato al pubblico con tanto di assaggio della neve, servita a mo’ di gelato. L’obiettivo è quello di arrivare ad un dispositivo totalmente sostenibile: per ora il prototipo è alimentato a gas, ma come ha spiegato Anna Vanzo, «stiamo lavorando ad un’alimentazione a energia termica che sfrutti le fonti rinnovabili».

La scalata di NeveXN

Alcune settimane fa il gruppo atesino Leitner, attraverso la controllata Demaclenko, ha acquisito delle quote della società: la startup, così, ha ottenuto l’impegno di un investimento pari a due milioni di euro per la costruzione di dispositivi in grado di affiancare i normali sistemi di innevamento artificiale. E questo è solo l’ultimo scalino che sta portando NeveXN al successo: alle sue spalle stanno infatti una vittoria del concorso di idee D2T indetto dalla Provincia Autonoma di Trento, seguita dall’accesso ai fondi europei garantiti da Trentino Sviluppo. Adesso la startup è insediata in 650 metri quadrati, tra capannoni e uffici, messi a disposizione dal Polo Meccatronica di Rovereto.

L’orgoglio di Trentino Sviluppo

Le possibilità offerte dal dispositivo messo a punto da NeveXN sono infinite: non si parla solo di impianti sciistici ma, come ha sottolineato Anna Vanzo, anche di molte altre realtà interessate al progetto. «Siamo stati contattati da case cinematografiche, parchi divertimento e aziende di pneumatici, e abbiamo così cominciato a considerare possibili mercati a cui prima non avevamo pensato, come quello degli eventi sportivi cittadini». E grazie alla partnership con la Leitner, qualsiasi scenario è divenuto possibile per NeveXN. I tre fondatori della startup ora puntano a creare tre diversi modelli, in grado di produrre singolarmente 1, 4 e 8 metri cubi di neve. Se i primi due sono dunque pensati per essere portatili, così da integrarsi senza alcun problema agli attuali sistemi di innevamento tecnico, il terzo, data la massa richiesta, sarà un macchinario fisso. Estremamente soddisfatto dei risultati della startup e dell’accordo con la Leitner, il vicepresidente di Trentino Sviluppo Fulvio Rigotti ha voluto sottolineare come

«in Trentino abbiamo 240 impianti di risalita, 500 chilometri di piste da sci e il 95% è servito da sistemi di innevamento programmato. Eppure i brand locali di produzione di beni legati allo sci, dalle funivie ai cannoni da neve passando per i mezzi battipista, si sono via via affievoliti. Questa partnership che riguarda la valorizzazione di una tecnologia sviluppata in Trentino, nell’ambito di un’alleanza tra Trento e Bolzano, rende più forte il nostro territorio alpino in una competizione che non è certo tra le due province autonome ma si gioca a livello mondiale».