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Come il calore eccessivo sta portando il numbat all’estinzione

Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli studi tesi a dimostrare quanto e come i presenti cambiamenti climatici porteranno a una progressiva e sempre più veloce perdita della biodiversità. Stando per esempio a una ricerca pubblicata su Science Advances a fine 2022, entro il 2050 il 6% delle piante e degli animali sarà scomparso, e la percentuale salirà al 13% entro la fine del secolo. I fattori che portano e porteranno a questi processi di estinzione sono i più diversi: lo scioglimento dei ghiacci, l’acidificazione degli oceani, e via dicendo. E ci sono poi da considerare tutti gli effetti “collaterali”, volgendo cioè l’attenzione alle specie che si estingueranno per effetti indiretti del cambiamento climatico: pensiamo alle piante che cresceranno più per la perdita dei propri insetti impollinatori, oppure a un predatore che, vedendo scomparire la propria preda, va incontro alla fame e agli stenti. Ma ci sono anche specie che sono a rischio estinzione per un effetto assolutamente diretto dei cambiamenti climatici, ovvero le ondate di calore: si parla per esempio del numbat, un marsupiale australiano dalle abitudini peculiari, che sta soccombendo di fronte alle temperature sempre più alte.

Il numbat e le sue particolarità

Ancora prima di descrivere il numbat e le sue peculiari abitudini, è bene anticipare un dato importantissimo: si stima che, attualmente, esistano circa 2.000 numbat. Una popolazione che è quindi assolutamente piccolissima, a un passo dall’estinzione. Questo animaletto è del tutto particolare, perché pur essendo un marsupiale si comporta in modo del tutto diverso rispetto ai propri “cugini”. Unico esponente della famiglia dei Mirmecobidi, viene spesso indicato come formichiere fasciato, anche se in realtà non ha assolutamente nulla a che fare con i formichieri: se volessimo trovare un parente davvero prossimo, dovremmo portarsi verso il tilacino, un lupo marsupiale che però ha già incontrato l’estinzione. Tra gli emblemi dell’Australia occidentale, il numbat è lungo circa 40 centimetri, coda compresa, ha un muso appuntito, e sfoggia i colori più diversi a livello di pelo, dal rosso mattone al grigio chiaro, sempre con due evidenti strisce nere sul muso. A differenziarlo dagli altri marsupiali c’è il fatto che il numbat è carnivoro, nonché il fatto che è attivo durante il giorno. E sta proprio in queste peculiari “abitudini” la radice degli enormi problemi che stanno minacciando questo animale negli ultimi anni: il numbat va a caccia esclusiva di termiti, e lo fa solo quando il sole splende alto nel cielo. Con le ondate di calore degli ultimi anni, però, non sempre questo marsupiale riesce a trovare le energie per andare a caccia.

Come il calore eccessivo sta minacciando questo piccolo marsupiale

Già da anni l’IUCN ha inserito il numbat tra le specie in pericolo di estinzione. A minacciare questo marsupiale australiano è stata prima di tutto la progressiva distruzione del suo habitat. Ora, però, una ricerca pubblicata sulla rivista Journal of Experimental Biology dimostra che c’è un’altra terribile minaccia per questo animale, ovvero il calore eccessivo: è infatti stato dimostrato che, quando le temperature superficiali superano i 40 gradi centigradi, il numbat è in grado di rimanere attivo solo per 10 minuti al giorno, troppo poco per riuscire a procurarsi cibo a sufficienza. Di fronte alle ondate di calore quindi l’attività delle poche e piccole colonie di numbat si riducono al minimo: non essendo però adatti a cacciare durante la notte, non hanno altre alternative.