Orso marsicano
Animali

Orso Marsicano: minacciato il simbolo dell’Abruzzo

L’orso marsicano vive lungo l’arco appenninico ed è uno dei simboli dell’Abruzzo. Questa specie è però a forte rischio di estinzione, soprattutto a causa dell’uomo. A mettere a rischio la sopravvivenza della specie sono infatti le continue ingerenze umane nel suo habitat. Questo si è ristretto, con l’inurbamento e la distruzione delle foreste, al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e a pochissime altre zone. Il bracconaggio è in notevole calo negli anni recenti, ma spesso gli orsi trovano la morte in incidenti stradali o ferroviari o per altre cause comunque legate alla presenza dell’uomo.

La riduzione dell’area contigua del Parco Nazionale decisa recentemente dalla Regione Lazio e un aumento dei permessi di caccia in quest’area costituiscono un’ulteriore minaccia. Secondo delle stime sopravvivono solo fra i 55 e gli 85 esemplari di questa sottospecie di orso bruno, che sarebbe quindi in pericolo critico di estinzione.

L’orso bruno marsicano: un gigante schivo

L’Ursus arctos marsicanus, noto comunemente come orso marsicano, è un parente prossimo dell’orso bruno. Si tratta di una varietà leggermente più piccola dell’orso eurasiatico, presente nelle Alpi dal Trentino alla Slovenia. L’orso marsicano è molto adattabile e può vivere in ambienti molto diversi, ma la presenza dell’uomo li ha spinti sempre di più in aree impervie e poco adatte alla specie. Si tratta infatti di animali molto schivi, che evitano il più possibile il contatto con l’uomo. Una volta gli orsi marsicani erano diffusi in tutta l’Italia meridionale, dalle Marche alla Puglia, mentre oggi vivono quasi esclusivamente all’interno del Parco Nazionale negli Appennini centrali. Nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise negli ultimi decenni si sono moltiplicate le iniziative volte alla preservazione della specie, ma il numero di orsi non sembra essere aumentato. L’orso marsicano ha infatti un tasso riproduttivo molto basso, mentre l’interazione con gli umani ne aumenta notevolmente la mortalità, sia per cause dolose che accidentali.

Dove si trova l’orso marsicano

Una volta diffuso in tutto l’arco appenninico dalle Marche alla Puglia, oggi l’orso marsicano sopravvive quasi esclusivamente all’interno di aree protette. Il maggior numero di esemplari si trova nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, mentre un esiguo ma crescente gruppo di esemplari vive nel Parco Nazionale della Majella, sempre in Abruzzo. Qui nel 2015 vivevano fra i 5 e i 10 esemplari, che hanno superato i 15 accertati nel 2019.

Nel 2018 in particolare è stata avvistata una neomamma con 3 orsetti, che testimonia la presenza di femmine in età riproduttiva anche in questa zona. Si tratta di numeri molto piccoli, ma bisogna considerare che attualmente sopravvivono in totale meno di 100 orsi marsicani, per cui ogni singolo nuovo cucciolo rappresenta una speranza significativa per la preservazione della specie. Essendo animali molto schivi è difficile avvistarne uno, anche se alcuni esemplari maschi si sono trovati occasionalmente ad attraversare dei centri abitati per spostarsi da un’area all’altra.

Orso marsicano a rischio di estinzione: le cause

Fra il 1970 e il 2018 nel Parco Nazionale sono stati ritrovati un totale 122 orsi morti: in più del 50% dei casi il decesso è dovuto, direttamente o indirettamente, all’uomo. Il bracconaggio sembra essere in calo, ma molti orsi continuano a morire per incidenti di vario genere, ad esempio perchè scambiano tunnel e gallerie stradali o ferroviarie per grotte in cui rifugiarsi. Per salvare l’orso marsicano sarà necessario ridurre drasticamente le morti dovute all’uomo, soprattutto combattendo il bracconaggio e riducendo l’influenza dell’uomo anche nelle aree dei parchi, ad esempio mettendo in sicurezza, strade, viadotti e gallerie.

Gli orsi marsicani colonizzano raramente nuove aree: se i maschi si spostano più di frequente, le femmine vivono spesso in aree vicine a dove sono nate e cresciute. Questo rende difficile per la specie colonizzare nuovi territori, anche quando questi vengono messi loro a disposizione con la creazione di aree protette.