orca assassina
Animali

Perchè diciamo “orca assassina”?

L’orca assassina è un cetaceo reso noto al grande pubblico della fine degli Anni Settanta da un noto film dall’omonimo titolo.

In questa pellicola del 1977, ispirata a un romanzo di A. Herzog, un’orca femmina incinta viene erroneamente uccisa in occasione di una battuta di caccia in mare, mentre il suo compagno osserva la scena disperato.

A seguito dell’accaduto, il maschio cerca vendetta, causando una serie di tragiche circostanze.

Nella realtà, l’orca assassina è chiamata così a causa delle sue note caratteristiche predatorie, che hanno a oggetto i pesci di cui il cetaceo si nutre per vivere.

L’orca assassina: origine del nome e significato

La parola orca deriva dal termine latino orcinus orca, mentre l’espressione orca assassina è utilizzata, in larga misura, nel mondo anglosassone.

Il mammifero è definito assassino in virtù di una leggenda risalente al XVIII secolo, tramandata oralmente da alcuni balenieri di origine spagnola.

Nel 1700, i balenieri spagnoli si cimentarono nell’osservazione diretta della caccia alle balene da parte delle orche marine.

Gli attacchi operati da queste ultime avvenivano in base a schemi molto precisi e accurati: il branco di orche effettuava la caccia alla balena considerata più indifesa e che, nella maggior parte dei casi, era in compagnia di un cucciolo.

L’attacco alla balena e al balenottero si concretizzavano in una serie di azioni volte a sfiancarli: il piccolo veniva affogato da alcuni membri del branco di orche, mentre alla madre era impedito di salvarlo.

Una scena così drammatica, causata dai cetacei feroci, rimase impressa nei ricordi dei marinai imbarcati sulle baleniere spagnole, i quali cominciarono a definire le orche come assassine di balene.

In inglese, questa espressione fu tradotta erroneamente con i termini killer whales, che indica le balene assassine, mentre la forma corretta sarebbe killer whales, poiché in inglese l’aggettivo è posizionato prima del sostantivo.

L’orca: l’evoluzione del mammifero marino

Appartenente alla famiglia Delphinidae, ossia dei Delfinidi, l’orca è un mammifero marino, o cetaceo, che include ben 37 specie.

In base a studi scientifici accreditati, la presenza delle prime orche sulla Terra risalirebbe a ben 11 milioni di anni fa, mentre il distacco genetico che avrebbe dato origine all’orca, in quanto specie in sé, avrebbe avuto luogo 5 milioni di anni fa.

Tali evidenze scientifiche sono state rese possibili da alcuni ritrovamenti di resti fossili che risalgono al XIX secolo e appartenenti all’orca marina.

Il principale geopaleontologo che si occupò della classificazione e repertazione dei resti fu Giovanni Cappellini, vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.

L’habitat naturale dell’orca assassina

L’orca marina, che alcuni preferiscono chiamare orca assassina, vive in diversi luoghi, distribuiti nel mondo.

Si potrebbe affermare che l’orca assassina sia un cetaceo cosmopolita, in quanto popola differenti oceani e mari, distribuiti su tutto il Pianeta.

Molti esemplari di orche marine si trovano in Australia, Nordamerica, Giappone e Nuova Zelanda, benché non sia raro avvistarne anche nel Mar Mediterraneo e nelle calde acque tropicali.

In base alle proprie abitudini di vita, le orche marine sono distinte in:

  • orche nomadi: le specie di orche che appartengono a questa categoria sono solite spostarsi di continuo e i branchi affrontano migrazioni molto ingenti, raccogliendosi in gruppi di 10 o più unità. Il loro cibo è costituito da leoni marini e foche;
  • orche stanziali: i luoghi in cui vivono le orche residenti sono circoscritti e limitati e si trovano vicini alle zone costiere. I gruppi di orche stanziali contano oltre 50-60 unità e la loro alimentazione consiste prevalentemente in calamari e diverse specie di pesci;
  • orche marine: tale categoria di orche vive nelle aree lontane dalle coste, fino a 20 chilometri dai litorali. Le orche marine si raggruppano in branchi composti da oltre 70 unità e si cibano di pesci, ma anche di squali bianchi e balene.