Una protesta inscenata da Greenpeace contro le politiche di approvvigionamento della P&G
Cambiamento climatico

P&G assieme a Greenpeace contro la deforestazione dell’Indonesia

LA DENUNCIA. «Procter&Gamble distrugge l’habitat della tigre per farne shampoo»: queste le parole durissime che lo scorso febbraio aprivano il comunicato stampa con cui Greenpeace denunciava l’origine dubbia dell’olio di palma utilizzato dalla P&G nei propri shampoo e in altri prodotti per l’igiene personale. «La Procter & Gamble deve smettere di far arrivare nelle nostre docce prodotti che causano la distruzione della foresta pluviale e garantire ai propri consumatori prodotti che rispettino uno dei più importanti polmoni del pianeta», proseguiva il comunicato. A destare le preoccupazioni della ONG era in particolare l’Indonesia, nelle cui piantagioni si sono verificate diverse uccisioni di oranghi. Greenpeace documentava tutto nel rapporto “P&G’s Dirty Secret e in questa fotogallery.

UNA BUONA NOTIZIA. La buona notizia per le foreste indonesiane, habitat di specie come la tigre di Sumatra e l’orango del Borneo, è che la multinazionale statunitense ha annunciato di voler adottare una nuova politica per controllare l’origine dell’olio di palma che utilizza nei suoi prodotti.
P&G ha preso impegni precisi:

  • cessare completamente entro il 2020 la distruzione delle foreste
  • garantire la tracciabilità delle materie prime
  • proteggere le torbiere
  • rispettare i diritti delle comunità locali

IL COMMENTO DI GREENPEACE. «Questo impegno è senza dubbio un passo avanti per la protezione delle foreste indonesiane e le comunità che da esse dipendono, ma è meno ambizioso di quanto ci saremmo aspettati quanto ai tempi di implementazione che la multinazionale stima di sei anni», ha dichiarato Esperanza Mora, portavoce della “Campagna Foreste”.
Procter & Gamble è solo l’ultimo marchio internazionale ad avere aderito alla campagna di Greenpeace. Già Colgate-Palmolive, Nestlé, L’Oréal, Unilever, Mars e Ferrero si sono impegnate ad attuare politiche di approvvigionamento più rispettose degli ecosistemi del Sudest asiatico.