Pinguini della Commonwealth Bay
Animali

Bloccati da un iceberg: l’inferno di ghiaccio dei pinguini della Commonwealth Bay

La tragedia di Cape Denison

Imprigionati da un’enorme massa di ghiaccio da più di cinque anni, decimati dalla fame, costretti a lunghissimi pellegrinaggi quotidiani per raggiungere il cibo per i propri piccoli, i quali nella stragrande maggioranza dei casi muoiono comunque per malnutrizione. È la apocalittica storia dei pinguini di Adelaide della Commonwealth Bay, baia ghiacciata dell’Antartide orientale. Fino al dicembre del 2010 qui vivevano circa 200mila pinguini, stanziati proprio in questa baia per la facilità con cui essi potevano trovare pesci nel mare aperto, proprio lì davanti a loro. Ma in quel tragico mese una grandissima barriera di ghiaccio si è frapposta tra loro e le acque ricche di pesci: è l’iceberg denominato B09B, un enorme ostacolo di 2.900 chilometri quadrati di ghiaccio, una superficie più grande del Lussemburgo. Con l’incagliarsi di questa montagna ghiacciata tutte le acque che lambiscono la baia si sono irrimediabilmente ghiacciate, non lasciando nessuna possibilità di pesca ai pinguini. Per sopravvivere, infatti, questi uccelli hanno bisogno, se non del mare aperto, perlomeno di buchi nel pack in prossimità delle loro colonie.

La quotidiana ricerca di cibo

Ed è così che, per trovare del cibo per sé e per i propri piccoli, i pinguini della Commonwealth Bay, poco sopra a Cape Denison, sono costretti a coprire più di 60 chilometri per raggiungere il mare sgombro dai ghiacci. Ma questa lotta disumana per l’approvvigionamento ha decimato la colonia dei pinguini di Adelaide: i biologi stimano che in cinque anni il numero totale dei pinguini dell’area sia sceso da 200mila a 10mila. Di certo la cifra è approssimativa, ma le prove della moria sono inequivocabili: gli studiosi, già nel 2013, avevano potuto osservare nei pressi di Cape Denison nidi di pinguino vuoti e uova abbandonate, carcasse di pulcini e nessun foro nel ghiaccio intorno alla colonia. Tutto questo è stato pubblicato su Antarctic Science dai biologi Kerry-Jayne Wilson e Christopher Fogwill: mai prima d’ora gli effetti dell’incagliarsi di un iceberg nelle vicinanza di un ecosistema marino era stato oggetto di uno studio così completo da parte della comunità scientifica.

Un destino perverso per i pinguini della Commonwealth Bay

Il triste destino che ha decimato i pinguini della Commonwealth Bay ha però sicuramente qualcosa di perverso e anormale. Il riscaldamento globale in corso, di fatto, permette molto raramente il distaccamento di iceberg grandi come quello che ha tappato la baia, un fenomeno più unico che raro. Oltre a ciò, i pinguini della baia non sembrano in nessun modo disposti ad emigrare sulle coste vicine, così da restare vicini al mare aperto. Al contrario, molti di essi continuano a tornare a Cape Denison per riprodursi e nidificare. Questo significa che, se l’iceberg non si scioglierà, questa colonia di pinguini potrebbe scomparire completamente.