REbuild
Architettura sostenibile

Rebuild 2016, Circular Digital Social: la nuova rivoluzione immobiliare

Si è conclusa da pochi giorni a Riva del Garda la quinta edizione della convention REbuild, evento internazionale promosso dal consorzio trentino Habitech e da Riva del Garda Fiere e Congressi, dove il tema della riqualificazione energetico-ambientale delle costruzioni si coniuga con l’innovazione offrendo prospettive culturali ed approfondimenti tecnici che aprono orizzonti nuovi agli operatori.

La manifestazione trentina nel corso degli anni è diventata un momento di ricerca sugli strumenti per creare valore e guidare l’innovazione; uno sguardo sui casi concreti e le best practice ma soprattutto una possibilità di condivisione, di relazione per la creazione di una rete operativa orientata alla sostenibilità e alla rinascita del settore delle costruzioni.

Una community di persone, professionisti e organizzazioni che genera prospettive e stimoli per ripensare il settore e per configurare nuovi strumenti, nuovi modelli, nuovi paradigmi capaci di generare prospettive rigenerative.

I contenuti di REbuild 2016

Circular. Digital. Social. Queste sono le keywords che hanno dato origine all’edizione di REbuild 2016. La trasformazione del settore deve prendere origine dai concetti di economia circolare, di efficienza comunicativa e consapevolezza sociale. La rigenerazione deve partire dalle città e dalle sue componenti e in primo luogo dall’’uso oculato del suolo. Il modello dell’economia circolare si riassume in: ridurre, riusare, riciclare. Ridurre il consumo di suolo e di risorse, riusare e riconvertire l’esistente, riciclare e riportare a nuova vita.

Le varie sessioni hanno posto una visione prospettica sui nuovi modelli di business e sull’edilizia sostenibile. Di particolare rilievo il convegno organizzato dall’associazione GBC Italia nel quale sono stati affrontati 3 punti fondamentali: le procedure e i nuovi strumenti normativi che favoriscono una riqualificazione degli edifici esistenti e un rinnovamento dei contesti urbani; il Nuovo Conto Termico e il Fondo Kyoto. Questi temi rappresenteranno per le Amministrazioni Pubbliche delle opportunità di finanziamento per la riqualificazione del patrimonio edilizio, la cui messa in atto dovrà rispettare i nuovi Criteri Ambientali Minimi per l’edilizia  emessi con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il 24 dicembre 2015.

Un importante passo verso la valorizzazione e messa a sistema dei requisiti ambientali nei processi di appalto per la progettazione e costruzione di opere affidate alla pubblica amministrazione.

La chiave di volta: riqualificazione + industrializzazione = rivoluzione immobiliare

Il valore di un prodotto è sempre più il frutto di un’intelligenza di processo che vede l’ingegnerizzazione e l’industrializzazione come le vere possibilità per portare competitività e produttività nuove al settore, soddisfacendo al contempo le esigenze di più elevati standard energetici e ambientali.

Il processo digitale potendo coniugare efficienza e rapidità nell’interazione tra utenti è lo strumento adatto per attuare una riprogrammazione delle metodologie progettuali e costruttive capace di superare i limiti anche della prefabbricazione tradizionale.

In questo panorama la costruzione di valore sociale all’interno dell’housing collaborativo e di nuovi prodotti immobiliari non è mero argomento demagogico, ma un ulteriore tassello che contribuisce a garantire l’esito delle iniziative immobiliari diminuendo il rischio di investimento.

Il progetto olandese Energiesprong, già presentato nella precedente edizione di REbuild, ora diventa applicativo anche in Italia dopo Regno Unito e Francia. La riqualificazione energetica del settore edilizio che grazie alla prefabbricazione delle componenti consente di ristrutturare l’involucro di una abitazione in un solo giorno diventa tendenza e porta al nuovo paradigma dell’edilizia: l’industrializzazione.

Quell’industrializzazione che per anni ha creato un esempio di edifici di bassa qualità e senza requisiti, ora diventa il sistema verso cui orientare tutto il settore del costruire per per raggiungere elevati standard di qualità, efficienza energetica, efficienza costruttiva e flessibilità dell’abitare.

Le prospettive future

Da REbuild nasce RE-Lab un club a disposizione del settore, “uno spazio di open innovation nel quale i percorsi dei singoli trovino un luogo di sinergia e convergenza”. Scrive Thomas Miorin, ideatore di REbuild e presidente di Re-Lab

“Sarà l’occasione per un ragionamento pluridisciplinare con l’obiettivo di generare progetti, proposte e linee guida capaci di orientare con efficacia le decisioni di imprenditori, professionisti e policy makers”.

Il prossimo appuntamento è fissato per l’11 ottobre a Milano per proseguire l’analisi sulle nuove tendenze del mercato immobiliare e sulle prospettive dell’industria costruttiva per inoltrarsi in questa continua esplorazione di soluzioni innovative.