scoiattolo che si dimentica le ghiande
Animali

Lo scoiattolo che si dimentica le ghiande e che l’Italia deve cacciare

Indubbiamente gli scoiattoli sono tra gli animali più divertenti e affascinanti che si possono intravedere nei nostri boschi: osservarne i movimenti veloci e acrobatici tra i rami degli alberi è una vera delizia. A rendere ancora più simpatici questi piccoli animaletti è stata, nel corso dei decenni, l’industria dell’animazione, che li ha più volte usati come personaggi di cartoni animati di variabile successo, da Chip e Chop fino allo scoiattolo dai denti a sciabola dell’Era Glaciale, Scrat. Degli studi recenti hanno peraltro dato un nuovo motivo per guardare con il sorriso agli scoiattoli: c’è infatti un preciso tipo di scoiattolo che si dimentica le ghiande che nasconde, favorendo così la nascita di nuovi alberi.

Lo scoiattolo che si dimentica le ghiande e che pianta milioni di alberi

Come è noto, gli scoiattoli hanno l’abitudine di nascondere il proprio cibo, così da avere di che mangiare nei periodi più difficili dell’anno. Lo scoiattolo rosso, autoctono dell’Europa, tende a ammucchiare ghiande, semi e noci nel medesimo posto, in nascondigli particolarmente ricchi. Lo scoiattolo grigio, che trova invece il suo normale habitat in Nord America, si comporta in modo diverso: anziché creare un unico nascondiglio, sotterra singolarmente le ghiande e i semi che trova, praticamente ovunque. Questa tecnica, elaborata per avere la certezza di non perdere tutta la propria riserva in un solo colpo – cosa che potrebbe invece accadere allo scoiattolo rosso – è definita “accumulo dispersivo”. I nascondigli usati sono però talmente tanti e vari che lo scoiattolo grigio finisce per dimenticarsene, così da lasciare sottoterra decine e decine di ghiande. Il risultato è che, senza volerlo, come conseguenza della loro amnesia, gli scoiattoli grigi finiscono per piantare ogni anni tantissimi alberi, i quali nascono dai germogli di altrettanti semi dimenticati nel tempo. Questo ha dei vantaggi per l’ecosistema nel suo insieme e, ovviamente, anche per i discendenti di quegli stessi scoiattoli, che potranno sempre contare su nuovi alberi fruttiferi. In molti casi, stando allo studio “Squirrels and forest regeneration” dell’ICSRS Interactive Centre for Scientific Research about Squirrels, l’attività degli scoiattoli sarebbe fondamentale per permettere la riproduzione di alberi altrimenti incapaci di diffondersi. Lo stesso comportamento dello scoiattolo lo rende del resto un piantatore d’alberi molto efficace: questo animaletto mangia infatti immediatamente i semi guasti o prossimi alla marcescenza, andando invece a conservare sottoterra i semi nelle migliori condizioni. Questi ultimi, infatti potranno durare di più; se non ritrovati, invece, avranno più probabilità di germogliare e di dare vita a una nuova pianta.

Lo scoiattolo grigio, ovvero lo scoiattolo che si dimentica le ghiande, sembra quindi un animaletto davvero interessante; purtroppo, però, in Italia diverse Regioni sono costrette a decretarne la caccia.

Lo scoiattolo grigio, una delle 100 specie più invasive al mondo

Lo scoiattolo grigio, come anticipato, è originario del Nord America. Purtroppo, però, alcuni esemplari sono stati avvistati in Piemonte, in Liguria, in Lombardia e in Emilia-Romagna. E questo è un problema, un grosso problema: si tratta infatti di una delle 100 specie più invasive al mondo. I danni che questo animaletto può fare sono tanti e diversi. Oltre a dimenticare le ghiande nascoste, questo scoiattolo è caratterizzato da una certa famelicità, che lo porta a eliminare la corteccia degli alberi, i quali così restano esposti agli attacchi dei parassiti. Può inoltre predare le uova degli uccelli selvatici, nonché mettere a rischio la specie locale degli scoiattoli rossi, più piccoli. E ancora, a rischio sarebbero anche le aree adibite alla coltivazione di noccioli, prede predilette degli scoiattoli. Per questo in varie regioni, a partire dall’Emilia Romagna, è stato dato il via a un sistema di monitoraggio e di cattura. Sia la Lega Anti Vivisezione che il Centro di Recupero Fauna Selvatica il Pettirosso di Modena si sono resi disponibili per ospitare gli scoiattoli grigi catturati, per evitarne la soppressione (la misura originale decisa a dalla Giunta regionale prevedrebbe infatti la cattura e l’abbattimento degli scoiattoli grigi, da soffocare mediante l’uso di anidride carbonica).