social housing sostenibile
Architettura sostenibile

Social housing sostenibile, il condominio danese immerso nel verde

Dimentichiamoci casermoni, edifici fatiscenti e spazi di degrado. La nuova edilizia popolare non ha nulla a che vedere con i vecchi complessi simbolo di una marginalità periferica e di abbandono. E’ sorto da qualche anno un nuovo modello di edilizia destinata alle fasce più deboli, chiamata ‘social housing’.

Social housing, un nuovo modello di edilizia sociale

A dire il vero l’edilizia residenziale sociale non sostituisce quella classica popolare ma vi si affianca, cercando di dare una risposta a un’emergenza frutto della recente crisi economica, quella di uno strato di società che si è ritrovato in condizioni di difficoltà economica e senza la capacità di poter accedere al mercato abitativo libero. Il social housing ha quindi assunto un nuovo significato, sia in un’ottica di welfare sociale sia di investimento ed è diventato anche un mezzo per far ripartire il mercato dell’edilizia duramente colpito, adeguandosi al tempo stesso alle esigenze di un settore che va sempre più in una direzione di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica.

Social housing sostenibile e green in Danimarca

In ogni parte del mondo, Italia compresa, è un fiorire di progetti di social housing sostenibile: un’edilizia progettata con grande cura e con un’attenzione particolare ai temi del green. Abitazioni, insomma, che sembrano non avere nulla da invidiare alle residenze in libero mercato.

Ne è un esempio “Saltholmsgade”, un progetto di social housing sostenibile che verrà realizzato nella cittadina di Aarhus, in Danimarca. Firmato dallo studio di architettura WE Architecture, che ha vinto un concorso internazionale indetto dall’organizzazione danese no-profit impegnata in campagne per l’emergenza abitativa, in collaborazione con la società locale JWH Arkitekter, il progetto è stato scelto perché proponeva un modello interessante di integrazione del costruito con il verde.

Coniugare tradizione e modernità

Il complesso si compone di 38 appartamenti e reinterpreta in chiave moderna l’edilizia storica caratteristica del quartiere in cui verrà realizzato. Il principale obiettivo del progetto era infatti quello di non creare una ‘rottura’ nel tessuto urbano ma trovare una soluzione adeguata che potesse coniugare le esigenze di un’edilizia innovativa a quelle di una continuità architettonica con il costruito circostante. L’edificio si adatta ad alcune caratteristiche urbanistiche, rispettando altezze, volumi, profili e facciate delle abitazioni vicine. A differenza degli edifici storici del quartiere, Saltholmsgade sarà però un tripudio di verde.

Tetto-giardino e un grande parco sul retro

I vari moduli abitativi godranno di un grande tetto-giardino dal quale i residenti possono ammirare il panorama urbano e anche trascorrere del tempo piacevolmente immersi nella vegetazione.

Tutti i singoli volumi, lineari nella facciata principale, non saranno uniformi nel retro. Saranno progettati un po’ avanti e un po’ indietro in modo alternato, al fine di creare ulteriori spazi di condivisione e socialità. Spazi immersi anch’essi nel verde, perché l’intera area non edificata all’interno del complesso verrà trasformata in un grande parco liberamente accessibile ai residenti.

Materiali sostenibili

 

Sempre in un’ottica di social housing sostenibile tutti gli edifici verranno realizzati con materiali a basso impatto ambientale e con una particolare attenzione all’illuminazione naturale, prevedendo grosse aperture che consentano un forte ingresso di luce naturale e calore al fine di ridurre i consumi energetici.

SCHEDA DI PROGETTO

Nome del progetto: Saltholmsgade

Assegnazione: Concorso internazionale di architettura

Tipologia: Edilizia sociale

Committente: Ringgården Boligforening

Superficie: 3500 mq
Luogo: Aarhus, Danimarca

Budget: 47 milioni di DKK

Collaboratori: JWH Arkitekter

Team: Marc Jay, Julie Schmidt-Nielsen, Barbara drud Henningsen, Corrado Galasso, angeli García, Alex Pavel, Alicja Szczęśniak, Josefine Rita Vain Hansen.