Stadio sostenibile
Architettura sostenibile

Stadio sostenibile: fare gol con il solare!

Nonostante sia un club di una delle tre grandi città olandesi (Rotterdam, Amsterdam e L’Aia), l’Ado non è mai riuscita a raggiungere il successo e il prestigio di squadre come l’Ajax o il Feyenoord. Nonostante questo limite (ha comunque vinto due titoli nazionali e qualche coppa di Lega) l’Ado ha da qualche tempo un fiore all’occhiello che farà parlare molto di lei. Infatti ha il piacere di giocare, (quando disputa le partite casalinghe) in uno stadio sostenibile.

Stadio sostenibile: This is Ado

Si tratta di una combinazione unica di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici e di accumulo di energia che consente ai visitatori e ai tifosi di caricare i propri veicoli elettrici. Il progetto dovrebbe essere operativo nel primo trimestre del 2018 e quindi già dalle prossime partite la novità potrebbe iniziare a diffondersi tra i media.

Stadio sostenibile

Fare il pieno mentre guardiamo una partita: ecco cosa vuol dire stadio sostenibile!

Durante il giorno, lo stadio sostenibile di calcio accumula energia propria grazie a dei pannelli solari posti sul tetto. Questa energia è pensata principalmente per illuminare lo stadio nelle ore di buio, ma anche per caricare la quantità sempre più crescente di veicoli elettrici dei suoi visitatori. Il sistema di accumulo dell’energia può immagazzinare l’energia solare generata durante il giorno e fornire questa energia ai veicoli elettrici durante la notte, mentre illumina contemporaneamente il terreno di gioco.

Stadio sostenibile

Con la speranza che le auto elettriche… facciano gol

Ton Koning, responsabile del controllo per la qualità dell’aria presso il comune dell’Aia, commenta: “Attraverso questa iniziativa, l’energia rinnovabile può essere utilizzata localmente per l’hub di ricarica dei veicoli elettrici. Speriamo che questo stimoli ulteriormente l’uso dei veicoli elettrici e conseguentemente migliori la qualità dell’aria nella nostra città “.

Soluzione energetica integrata unica

Il progetto è gestito dalla Alfen una società che lavora da anni nel settore dell’energia pulita e che fornirà un hub di ricarica per veicoli elettrici composto da 20 punti di ricarica per il comune de L’Aia, tra cui una piattaforma avanzata di bilanciamento del carico per massimizzare l’utilizzo della connessione alla rete già esistente. Questo hub di ricarica sarà collegato direttamente al sistema di accumulo di energia di Alfen. Andreas Plenk, Global Sales Director Energy Storage di Alfen, commenta: “Questo progetto riunisce tutte le aree di competenza di Alfen: collegamenti alla rete, apparecchiature di ricarica per i veicoli elettrici e stoccaggio di energia.”

Verso un paese elettrico…

Questo sistema di archiviazione dell’energia è il secondo progetto che Scholt Energy Control ha assegnato ad Alfen quest’anno. Scholt Energy Control è un fornitore di energia per le imprese in Belgio, Paesi Bassi e Germania. Nel maggio di quest’anno, Alfen ha consegnato il primo sistema di stoccaggio nei Paesi Bassi collegato a un parco eolico per un consorzio che coinvolge Scholt Energy Services. Sander Drissen, Business Development Manager di Scholt Energy Services dice che: “Questo progetto è davvero unico nella combinazione degli utilizzi: useremo Til sistema ideato da Alfen per immagazzinare l’eccesso di offerta di energia rinnovabile generata durante il giorno e quando lo stadio non viene utilizzato, possiamo utilizzare il sistema di storage per il trading di energia per migliorare ulteriormente il nostro business case “.
Paul Broos, Project Manager presso il gestore di rete Stedin, aggiunge: “Le soluzioni che integrano la ricarica intelligente e lo stoccaggio saranno di crescente importanza per evitare ingenti investimenti a causa della crescente quantità di fonti di energia rinnovabile in arrivo in combinazione il previsto aumento dei veicoli elettrici “.

Stadio sostenibile

E in Italia? Ci prova la Roma a fare uno stadio sostenbile

Come vi abbiamo raccontato qualche tempo fa realizzare lo stadio della Roma significa prima di tutto rilanciare un fazzoletto di terra tra la Via del Mare, una delle strade più dissestate e pericolose d’Italia e la campagna romana che si estende fino agli argini del Tevere a circa 15 km dalla foce a Ostia. Costruire uno stadio in quel pezzo di Roma significa accollarsi la responsabilità di costruire anche strade, ferrovie e infrastrutture. Non c’è quindi da meravigliarsi che il livello delle discussione sia sceso subito sul piano politico fino all’approvazione definitiva del progetto avvenuta pochi giorni fa. L’impianto sorgerà a Tor di Valle e potrà essere preso come esempio da chi vorrà progettare altre simili strutture. Si tratterà di un vero e proprio faro per chi lavora nella (e per la) sostenibilità ambientale. Lo stadio prevede 52.500 posti e sarà il fulcro centrale di un progetto architettonico di ben più ampio respiro, che comprende un nuovo impianto per gli allenamenti, aree di intrattenimento, negozi, bar e ristoranti.
Il piano di sviluppo parla di 10 mila nuovi alberi che dovranno essere piantati, mentre oltre 60 ettari di terreno verranno convertiti a parchi pubblici, fruibili da tutta la cittadinanza.
Un sogno, come un gol al novantesimo sotto la propria curva che vale un coppa. Una coppa verde e sostenibile.