Il mare Artico (foto: www.artspecialday.com)
Animali

Artico: stop alla pesca delle specie a rischio estinzione

UN DISASTRO ECOLOGICO. Ad Oslo è stato sancito per la prima volta nella storia un patto tra Stati Uniti, Russia e altre nazioni che si affacciano sull’Artico, per vietare la pesca commerciale nei mari intorno al Polo Nord. La situazione dello scioglimento dei ghiacci è sempre più drammatica, tanto che ormai lo squarcio della calotta polare è diventato grande quanto il Mar Mediterraneo. David Balton, il vice segretario di Stato americano per gli oceani e la pesca, ha voluto sottolineare come questo patto vuole impedire che il problema si aggravi in maniera irrecuperabile, con l’estinzione definitiva di alcune specie di animali. Un pesce al momento a rischio è, ad esempio, il merluzzo artico, la cui caratteristica è di riuscire a sopravvivere al freddo grazie a una sorta di antigelo naturale presente nel suo sangue. Il cambiamento climatico ha inoltre effetti catastrofici anche su uccelli marini, foche, balene e orsi polari.

TUTTI DEVONO PARTECIPARE. «Il cambiamento climatico sta influenzando le rotte migratorie degli stock ittici», ha spiegato il ministro degli esteri norvegese, Boerge Brende, «per questo gli Stati artici devono proteggere le acque internazionali a partire da 370 km dalla costa». Un grave rischio è costituito anche dall’apertura di queste regioni a rotte commerciali e alle trivellazioni per estrarre petrolio e gas. Gli Stati artici chiedono per questo anche alle altre nazioni che fanno parte del Consiglio Artico e che investono nella pesca, di non avventurarsi nella zona centrale del Mar Glaciale. «Il prossimo passo di questo accordo è la firma di Cina, Spagna, Giappone, Regno Unito e Corea del Sud» dichiara Alexander Shestakov del WWF «Come osservatori del Consiglio Artico dicono di sostenere l’integrità dell’ambiente al Polo. Questa è una buona occasione per dimostrarlo».