Le temperature di oceani e mari sono sempre più alte: gli impatti
Cambiamento climatico

Le temperature di oceani e mari sono sempre più alte: gli impatti

D’estate, quando scorgiamo le enormi distese d’acqua dei mari e degli oceani, pensiamo automaticamente a un piacevole refrigerio. Ma il sollievo dato da un tuffo potrebbe in realtà essere ben minore di quanto sperato: per via dei cambiamenti climatici, anche le temperature di oceani e mari stanno aumentando in modo considerevole, con una lunga serie di impatti negativi. Le indagini ci dicono che i dati rilevati sono in pericoloso aumento sia nel Mediterraneo che in diverse aree oceaniche, con temperature che spesso presentano nuovi gravissimi record.

Le temperature degli oceani, ben superiori alle medie

Da anni le temperature del nostro pianeta vengono tenute sotto attenta osservazione, e non stupisce il fatto che gli stessi scienziati stiano finendo gli aggettivi per descrivere in modo sintetico ed efficace il surriscaldamento in corso. Concentriamoci dapprima sull’Oceano Atlantico, e più precisamente sulla sua parte settentrionale: nel Golfo del Messico l’acqua negli ultimi giorni ha superato più volte la soglia dei 100 gradi Fahrenheit, ovvero circa di 38 gradi centigradi. A largo della Florida, una boa della Manatee Bay ha registrato nel pomeriggio del 24 luglio la temperatura record di 38,34 gradi: si pensi che qui, in questa stagione, la temperatura dell’acqua dovrebbe essere compresa tra i 23 e i 31 gradi centigradi. E questo accade – come ha spiegato alla NBC Svenja Ryan, oceanografa fisica della Woods Hole Oceanographic Institution del Massachusetts – quando non si è ancora arrivati al punto più alto delle temperature estive: «tipicamente l’oceano continua a riscaldarsi fino a settembre, e penso quindi che ci dobbiamo aspettare che questa ondata di calore duri fino all’arrivo dell’autunno».

Perché è importante monitorare le temperature degli oceani

Per quale motivo è così importante tenere d’occhio le temperature degli oceani? Per tanti motivi: prima di tutto, come vedremo meglio tra poco, perché l’aumento delle temperature delle acque mette a rischio la biodiversità. Ma anche perché gli oceani giocano un ruolo cruciale nell’immagazzinare il calore: è per esempio stato stimato che gli oceani abbiano assorbito finora circa il 90% del calore intrappolato nel pianeta per via delle emissioni di gas serra a partire dal 1970.

Gli impatti del surriscaldamento degli oceani

La temperatura delle acque oceaniche e degli specchi d’acqua è inoltre un dato molto significativo per capire il loro livello di salute. Di certo il continuo aumentare delle temperature degli oceani mette a rischio la biodiversità: già in queste settimane di estremo calore stanno minacciando la barriera corallina a largo della Florida, con gli scienziati che ipotizzano una possibile moria di massa dei coralli. Evento che, peraltro, potrebbe essere solamente il primo di un drammatico effetto domino per l’ecosistema marino di quell’area. È poi stato fatto notare che, a causa dell’incremento delle temperatura della superficie degli oceani, alcune specie di pesci tropicali si stanno avventurando significativamente più a Nord, mentre altri stanno al contrario riducendo il proprio habitat. I coralli non hanno invece possibilità di movimento, non presentando quindi nessuna forma di difesa di fronte alle ondate di calore.

Le temperature record del Mediterraneo

Le temperature non stanno aumentando in modo pericoloso e inedito solamente negli oceani: anche il Mediterraneo è insolitamente caldo. Il 25 luglio – stando all’Istituto spagnolo per le scienze marine – il Mar Mediterraneo avrebbe raggiungo la temperatura mediana giornaliera di 28,71 gradi, dato che se confermato andrebbe a battere il record negativo precedente, registrato il 23 agosto 2023 (allora si erano misurati 28,25 gradi). Anche perché, va sottolineato, il Mediterraneo continua solitamente a scaldarsi anche per tutto il mese di agosto: la situazione quindi dovrebbe peggiorare ulteriormente.