Secondo due analisi condotte della Nasa e della NOAA il 2016 è stato l'anno che ha fatto registrare temperature record sulla superficie terrestre
Cambiamento climatico

Temperature record, il primato del 2016

Lo scorso settembre abbiamo cercato, su green.it, di darvi una spiegazione dell’anomala ondata di temperature record che ci ha colpiti in estate e proprio in questi giorni sono diventate pubbliche alcune ricerche che hanno consacrato il 2016 come l’anno del caldo record. Secondo due analisi indipendenti e separate, condotte della Nasa e della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) il 2016 è stato l’anno che ha fatto registrare temperature record sulla superficie terrestre. Si è trattato delle più calde temperature da quando ha avuto inizio, nel 1880, la registrazione e la catalogazione delle temperature annue.

Secondo due analisi condotte della Nasa e della NOAA il 2016 è stato l'anno che ha fatto registrare temperature record sulla superficie terrestre
Secondo due analisi condotte della Nasa e della NOAA il 2016 è stato l’anno che ha fatto registrare temperature record sulla superficie terrestre

Riscaldamento in progressivo aumento

A livello globale è stato possibile registrare un aumento delle temperature medie di 1,78 gradi Fahrenheit corrispondenti a 0.99 gradi Celsius ed è possibile continuare a prevedere un aumento del riscaldamento a lungo termine, stando alle analisi di scienziati del Goddard Institute della NASA.
Ovviamente bisogna tenere conto di un fattore tecnologico quando si parla di misurazioni in epoche così diverse. Non servono esperti per spiegarci che tra la fine dell’Ottocento e il 2016 le tecniche e le tecnologie di misurazione sono cambiate divenendo sempre più precise e affidabili. Ci sono quindi incertezze nell’interpretazione delle differenti temperature soprattutto se pensiamo a oltre un secolo fa. Tuttavia, la Nasa afferma che è possibile confermare con il 95% di certezza la dichiarazione che il 2016 sia stato l’anno più caldo della storia.Il 2016 non solo è stato l’anno più caldo mai registrato, ma ben otto dei 12 mesi che compongono l’anno – da gennaio a settembre , con l’eccezione del mese di giugno – sono stati i mesi più caldi della storia. Mentre ottobre, novembre, e dicembre sono stati caldi, ma non caldissimi da meritare la palme del primo posto.

Non ci aspettiamo un record ogni anno, ma la tendenza parla chiaro

“Per il terzo anno di fila ci ritroviamo a registrare che quello appena terminato è stato l’anno più caldo della storia”, afferma Gavin Schmidt, direttore Del Goddard Institute della Nasa che poi continua: “Non ci aspettiamo che ogni anno sia un anno da record, ma dobbiamo tener conto del riscaldamento globale e la tendenza sul lungo termine appare ormai chiara”.

La temperatura media della superficie del pianeta è aumentata di circa 2,0 gradi Fahrenheit (1,1 gradi Celsius) a partire dalla fine del diciannovesimo secolo, un cambiamento dovuto in gran parte all’aumento di anidride carbonica e di altre emissioni nell’atmosfera. Tuttavia, la maggior parte del riscaldamento si è verificato negli ultimi 35 anni, e dal 2001 è possibile registrare sedici dei diciassette anni più caldi mai registrati.
La causa di queste temperature record è da cercare in fenomeni come El Niño o La Niña, rispettivamente hanno riscaldato e raffreddato la parte superiore tropicale dell’Oceano Pacifico, causando variazioni nei modelli di vento e contribuendo a variare la temperature media globale a breve termine. I ricercatori stimano che l’impatto diretto del Niño nel Pacifico tropicale abbia aumentato l’anomalia della temperatura globale annuale per il 2016 di 0,2 gradi Fahrenheit (0,12 gradi Celsius ).

Secondo due analisi condotte della Nasa e della NOAA il 2016 è stato l'anno che ha fatto registrare temperature record sulla superficie terrestre
Secondo due analisi condotte della Nasa e della NOAA il 2016 è stato l’anno che ha fatto registrare temperature record sulla superficie terrestre

Oltre 6.000 rilevazioni

Le analisi condotte della NASA utilizzano le misurazioni di temperatura superficiale di 6.300 stazioni meteorologiche, osservazioni navali e particolari boe capaci di trasmettere la temperatura della superficie del mare e le informazioni inviate dalle stazioni di ricerca in Antartide. 
Queste misurazioni vengono prima lette attraverso un algoritmo che considera la variegata spaziatura delle stazioni di rilevamento in tutto il mondo e gli effetti di riscaldamento urbano che potrebbe “inquinare” la misurazione e che fornisce poi un dato pulito, certo e attendibile.
Si tratta di pratiche e procedure sempre più affinate per fornire il servizio migliore e con una precisione prossima alla perfezione. Senza sorprese, ci sono buone possibilità che il 2017 sia l’ennesimo anno più caldo e in attesa che politiche di contenimento delle emissioni vengano messe a punto, tutti noi giochiamo un ruolo fondamentale in questa partita. Banale, forse. Ma anche questo un dato di fatto certo, sicuro e misurabile.