Il "The Edge" di Amsterdam (foto: http://www.investmenteurope.net/)
Architettura sostenibile

The Edge: ad Amsterdam l’edificio più sostenibile

UN PRIMATO NEL PUNTEGGIO BREEAM. Per molti ormai è diventata una questione fondamentale: qual è l’edificio più green del mondo? C’è chi sostiene sia il Bullit Center di Seattle, chi invece pensa che il primato oggi lo detenga il The Edge di Amsterdam. L’edificio progettato da PLP Architecture ha conseguito un punteggio BREEAM (BRE Environmental Assessment Method ovvero: metodologia di valutazione ambientale del BRE) del 98,36%, grazie a un design “verde” e a una serie di accorgimenti tecnici e progettuali che hanno permesso di migliorare la salute e la produttività dei dipendenti che lavorano nel palazzo. Fondamentale per il conseguimento di questo punteggio, l’uso di fonti energetiche alternative come i 4.100 mq di fotovoltaico installati sulla copertura, i pannelli solari inseriti sulle facciate, la falda a stoccaggio termico per produrre l’energia termica necessaria sia per il raffrescamento, sia per il riscaldamento.

LA “TECNOLOGIA ATTIVA”. The Edge è anche il primo edificio al mondo ad utilizzare la nuovissima tecnologia per l’illuminazione LED Philips’ Ethernet, un sistema che usa la così detta “tecnologia adattiva” che controlla l’uso dello spazio dei dipendenti, fornendo sia il massimo risparmio energetico ed economico, sia un maggiore comfort. Ron Bakker, Founding Partner di PLP Architecture, ha dichiarato: «La forma e l’orientamento dell’edificio rappresentano il primo passo per raggiungere l’eccezionale prestazione climatica di The Edge. Grandi superfici trasparenti disposte a nord permettono alla luce solare di permeare gli ambienti di lavoro, mentre la struttura portante con aperture più piccole, fornisce la massa termica e ombra alle facciate illuminate dal sole. Lo spazio dell’atrio centrale alto 15 piani inondato di luce e fervente di attività, contribuisce ad un ambiente lavorativo d’ispirazione perfetto dal punto di vista estetico, operativo e ambientale».