Un approfondimento sul fenomeno del grooming eccessivo nei gatti
Il grooming eccessivo nei gatti è un comportamento anomalo facile da descrivere: si manifesta, infatti, quando l’animale si dedica in modo ossessivo e ripetuto alla pulizia del proprio corpo, oltre i limiti considerati normali. Questo fenomeno non rappresenta soltanto un’abitudine comportamentale insolita, ma può essere il segnale evidente di un disagio fisico o psicologico. L’eccessiva toelettatura può infatti causare l’alopecia, ovvero la perdita di pelo in aree localizzate, accompagnata da lesioni cutanee, irritazioni, arrossamenti e infezioni secondarie.
Le cause del grooming eccessivo
Le cause del grooming eccessivo possono essere distinte in due categorie principali: le motivazioni di salute e i fattori legati allo stress. Dal punto di vista medico, una delle ragioni più comuni è la presenza delle dermatiti, spesso provocate da parassiti come pulci, acari o zecche. Come si può leggere nelle guide online sul prurito del gatto, questi insetti infestanti costringono il felino a grattarsi e a leccarsi continuamente, per tentare di ottenere sollievo. Un altro fattore scatenante sono le allergie cutanee, che possono essere di origine alimentare o ambientale. In entrambi i casi, l’animale prova un forte fastidio e reagisce con il medesimo comportamento compulsivo relativo alla toelettatura.
Per quanto riguarda i parassiti, la prevenzione è uno step a dir poco cruciale. Un trattamento antiparassitario regolare risulta infatti indispensabile per evitare la maggior parte delle infestazioni. Dato che il 95% dei parassiti si trova nell’ambiente domestico, non basta trattare solo l’animale: è necessario sanificare anche gli spazi in cui vive, per assicurare una protezione di massimo livello. In sintesi, è opportuno disinfettare i materassi, i tappeti, le cucce e gli altri oggetti, il tutto per prevenire nuove infestazioni o il ritorno dei parassiti.
Lo stress e i meccanismi di auto-conforto
Lo stress rappresenta l’altra grande causa alla base del grooming compulsivo. I gatti sono animali molto sensibili ai cambiamenti, e reagiscono alle situazioni che alterano la loro routine con veri e propri attacchi d’ansia. Eventi come un trasloco, l’arrivo di una nuova persona o di un altro animale in casa possono disturbare l’equilibrio emotivo del felino. Anche le variazioni minime nella quotidianità, come le modifiche negli orari dei pasti, possono diventare fonte di disagio e di nervosismo. I gatti solitari, in particolare, faticano ad adattarsi alla convivenza con altri esemplari della stessa specie. In tutta risposta, potrebbero reagire con una pulizia eccessiva del proprio corpo, al fine di scaricare la tensione accumulata.
In molti casi, infatti, l’atto del leccarsi con eccessiva foga diventa un autentico meccanismo di auto-conforto. Quando un gatto è stressato inizia a pulirsi non per curare la propria igiene, ma come forma di automedicazione emotiva. Questo comportamento può diventare cronico e sfociare in vere e proprie forme compulsive, causando nel tempo dei danni visibili al mantello e alla pelle.
La diagnosi precoce diventa un fattore essenziale per affrontare il problema. Il consiglio è di osservare attentamente il corpo del felino, focalizzandosi sui principali campanelli d’allarme: le zone prive di pelo, le croste, gli arrossamenti e la recidività del gatto nel leccarsi sempre la stessa area del corpo.
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