Upupa
Animali

Upupa: caratteristiche e curiosità

L’upupa è un uccello dal nome e dalle sembianze particolari, di cui quasi nessuno conosce alcune caratteristiche e curiosità.

Simbolo della LIPU, la Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli e per la conservazione della natura, l’upupa ha, nel corso dei secoli, suscitato nell’uomo sentimenti contrastanti, tra cui paura e ammirazione.

Questo uccello crestato ha infatti ispirato poeti, artisti e popolazioni di tutto il mondo, in virtù del suo aspetto e del suo movimento durante il volo.

Nominata nei Libri Sacri, Bibbia e Corano, ma anche nei testi Sufi e dal commediografo greco Aristofane, l’upupa compare anche nelle opere di Ugo Foscolo e nelle poesie di Eugenio Montale.

Le principali caratteristiche dell’upupa

Come altri uccelli, tra cui la rondine, anche questo uccello ricompare nei cieli durante il mese di marzo, in occasione dell’inizio della stagione primaverile.

Riconoscere l’upupa è piuttosto semplice, perché il suo piumaggio presenta la tipica colorazione marrone chiarissimo, caratterizzato da strisce bianche e nere, nel verso orizzontale, sulla parte inferiore del corpo.

Il becco di questo uccello ha una forma lunga e sottile, con una leggera curvatura verso il basso.

Il tratto che più di tutti caratterizza la figura dell’upupa è sicuramente la cresta, costituita da un ciuffetto di penne dritte e che sembrano spennellate di nero sulla sommità.

L’upupa alza la cresta in occasioni particolari, durante il rito nuziale, oppure per allontanare i predatori.

Questo uccello predilige le zone secche e assolate, in cui vi sono alberi, frutteti e vigneti.

Più raramente, questo uccello vive nelle città, in cui tuttavia è possibile individuarla.

Per quanto riguarda il cibo, l’upupa è ghiotta di molluschi e larve, ma anche di ragni e insetti di grandi dimensioni.

Il famoso volo dell’upupa e l’inchino

La particolarità di questo uccello si manifesta con il nome, che prende spunto dal suo verso, simile al suono hup-hup-hup.

Ancora più distintivo è il volo di questo uccello, il quale mentre in aria riproduce un movimento sinusoidale, che ricorda quello di una farfalla per il battito d’ali.

Il famoso movimento dell’upupa, simile a un inchino, si verifica quando l’uccello avverte una minaccia.

In tali occasioni, l’upupa vola verso il suolo con la massima apertura alare e, allo stesso tempo, rivolge il capo verso l’alto.

Tale comportamento rende difficile la cattura dell’uccello da parte dei predatori, i quali non riescono a identificarne la silhouette.

L’inchino dell’upupa serve anche per approfittare del calore dei raggi solari, nelle calde giornate estive.

Alcune curiosità: antiche leggende e la visione di poeti e scrittori

Grazie alle sue movenze affascinanti e alla sua sagoma crestata, questo uccello ha generato leggende, storie e poesie, nel corso dei secoli.

Già nell’antico Egitto, questo uccello era ritenuto sacro e, in quanto tale, protetto: era tassativamente vietato ucciderlo.

Nel Corano, il testo Sacro della religione musulmana, l’upupa ebbe il ruolo di far incontrare il Re Salomone e la Regina di Saba, fungendo da messaggero di una leggendaria storia d’amore.

Anche i Greci e i Romani consideravano l’upupa un uccello regale, in virtù della sua eleganza e della cresta, identificata con la nobiltà d’animo.

L’uccello è sublimato anche nella commedia Gli uccelli di Aristofane, il quale la considera a capo del popolo alato.

Sfortunatamente, l’upupa è anche oggetto di superstizioni e leggende, nella misura in cui si riteneva che questo uccello scegliesse le tombe nei cimiteri per il suo nido.

A causa di tali maldicenze, l’upupa era considerata erroneamente portatrice di malaugurio.

Nel poema I Sepolcri, Ugo Fosolo inserì l’upupa in uno dei suoi versi, prendendo spunto dal suono di questo uccello, il quale probabilmente era associato al grido Hip hip! delle truppe, in occasione di una battaglia.

Il poeta Eugenio Montale, invece, ebbe dell’upupa una visione completamente positiva e aurea, considerando l’uccello portatore di rinascita e vita, in occasione della stagione primaverile.