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Mobilità

Virgin Atlantic e il primo volo transatlantico sostenibile, con 100% carburante SAF

È noto che gli aerei rappresentano una delle forme di trasporto in assoluto più inquinanti: un chilometro in aereo inquina circa 10 volte di più di un chilometro in treno. Secondo il WWF, il settore dell’aviazione è responsabile di circa il 7% delle emissioni di gas a effetto serra. E tutto questo succede peraltro mentre una fetta assolutamente maggioritaria della popolazione mondiale non è mai salita su un aereo, a sottolineare il fatto che a inquinare con voli nazionali, internazionali e transcontinentali è una fetta piuttosto ristretta della popolazione globale, che può essere quindi definita come privilegiata. Non ci sono quindi dubbi: quando possibile, il treno è e resta un mezzo di trasporto di gran lunga preferibile all’aereo, che dovrebbe rappresentare solamente l’ultima tra le soluzioni da prendere in considerazione. Almeno fino a quando il settore dell’aviazione non potrà dirsi sostenibile, cosa che purtroppo sembra ancora molto lontana nel tempo; la tecnologia attuale di fatto non contempla la concreta possibilità di aerei commerciali spinti da motori elettrici. Si sta però accarezzando da più parti l’ipotesi di voli alimentati solamente da carburante sostenibile: il 28 novembre è infatti decollato e atterrato il primo volo transatlantico alimentato esclusivamente con carburante SAF, e quindi ecologico.

Il volo Virgin Atlantic con carburante sostenibile

A mettere in pista e in aria il primo volo transoceanico alimentato al 100% da carburante SAF è stata la compagnia britannica Virgin Atlantic. Il 28 novembre il Boeing 787 è decollato dall’aeroporto Heathrow, a Londra, per poi atterrare a New York. Va detto che sul volo non erano presenti né passeggeri paganti né merci, così da non costituire quindi un vero e proprio volo commerciale. Era però a bordo tra gli altri il fondatore della compagnia aerea, Richard Branson, che si è detto orgoglioso di aver aperto la strada della decarbonizzazione dell’aviazione, parlando di un volo “storico”. Ma se è certo che questo è il primo aereo che attraversa l’oceano carburante SAF, non è sicuro che sia questa la via da seguire per avere dei voli commerciali sostenibili.

Cos’è il carburante SAF

Il carburante SAF, ovvero il carburante sostenibile per l’aviazione, viene prodotto a partire da oli di scarto, residui di legno e di alghe e altri prodotti di origine vegetale, come il cherosene sintetico ricavato dal mais. Finora il carburante SAF di fatto è stato impiegato unicamente miscelato con il normale – e inquinante – cherosene per aerei, e questo volo è stato per l’appunto compiuto per dimostrare che è possibile affidarsi esclusivamente a questa alternativa.

Le critiche mosse a Virgin

C’è chi, come l’associazione ambientalista Stay grounded, ha definito l’iniziativa della Virgin come un’azione di greenwashing. Un po’ perché sarebbe volta a coprire l’inquinamento quotidiano della compagnia, un po’ perché questa soluzione rappresenterebbe un “vicolo cieco” a livello tecnologico. Molto semplicemente, il carburante SAF non può essere prodotto in quantità tale da soddisfare il fabbisogno dell’aviazione. In effetti il rapporto della Royal Society “Net Zero Aviation Policy” ha dimostrato che, per poter alimentare gli aerei con questi carburanti vegetali, sarebbe necessario convertire le colture di circa la metà dei terreni agricoli del Regno Unito. Non stupisce quindi che a oggi questo carburante – che costa da tre a cinque volte di più – rappresenti unicamente lo 0,1% dei carburanti prodotti per l’aviazione.

Per ora, come ha spiegato lo scienziato di Greenpeace UK Doug Parr, l’unico modo efficace per ridurre le emissioni di gas a effetto serra del settore dei voli commerciali è ridurre la domanda. Questo, per l’appunto, fino a quando la tecnologia non offrirà delle reali e percorribili alternative.