Cambiamento climatico

Marrakech: entra nel vivo Cop22, la conferenza dell’ONU sul clima

È iniziata a Marrakech la seconda settimana della Cop22, la ventiduesima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Dopo la Cop21 in Francia, dove con il trattato di Parigi si è deciso di “fare tutti gli sforzi possibili per limitare l’innalzamento delle temperature entro 1,5° C rispetto ai livelli pre-industriali”, ora è il momento di passare all’azione e di tradurre in mosse concrete quelle che per ora rimangono ancora solo delle belle intenzioni sulla carta. In altre parole, se a Parigi è stato definito l’obiettivo, a Marrakech sarà necessario capire come raggiungerlo.

La Cop dell’azione 

Dal 7 fino al 18 novembre capi di governo, organizzazioni non governative (Ong), tecnici e media internazionali, saranno riuniti in Marocco per quella che è già stata rinominata la Cop dell’azione. Obiettivo del summit è quello di definire e implementare alcuni punti dell’Accordo di Parigi. Centrale il tema degli INDCs, i contributi nazionali volontari di riduzione delle emissioni di Co2 che gli stati hanno presentato nei mesi scorsi. Non è però ancora chiaro sulla base di quali elementi gli stati decidano come e quanto ridurre. Inoltre, secondo alcune stime, questi contributi non sarebbero sufficienti e porterebbero comunque a un aumento delle temperature fra i 2,7°e i 3,5°C. 

Molti altri i nodi da sciogliere, tra tutti spicca l‘assenza di meccanismi di monitoraggio che riescano a controllare il comportamento degli stati in termini di inquinamento. Cosa succede quindi se un Paese non rispetta gli impegni presi? Nulla, perché attualmente non sono previste nemmeno delle sanzioni per gli stati inadempienti, togliendo di fatto al trattato un valore vincolante. E ancora, un altro tema caldo è il Green Climate Fund, ovvero il fondo che si è deciso di mettere a disposizione dei paesi in via di sviluppo per sostenere progetti di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici. L’obiettivo è quello di versare 100 miliardi di dollari l’anno entro il 2020, ma ad oggi le quote ricevute risultano insufficienti per raggiungere il target.

Dopo una prima settimana in cui sono state affrontate prevalentemente questioni tecniche, ora è il momento delle decisioni politiche, con l’arrivo delle delegazioni governative dei vari paesi.

Al via il 15 novembre anche la prima sessione ufficiale delle parti che hanno aderito all’accordo di Parigi (CMA), a cui l’Italia però non potrà partecipare se non come osservatore – e quindi senza diritto di voto -, poiché ha ratificato il trattato meno di un mese prima dell’inizio dei lavori di Marrakech.

La CopAfrica e la marcia per il clima 

Oltre alla conferenza ufficiale, dal 14 al 17 novembre si terrà all’interno della Facoltà di Scienza e Tecnologia dell’Università di Marrakech la CopAfrica, evento parallelo alla Cop organizzato dai movimenti sociali. Migrazioni ambientali, desertificazione, perdita di biodiversità e giustizia sociale saranno solo alcuni dei temi affrontati nei prossimi giorni in questo spazio autogestito.

Forte la presenza della società civile anche alla Marcia per il clima che si è tenuta domenica 13 novembre per le strade della città marocchina. In centinaia sono scesi in piazza fra associazioni ambientaliste, sindacati marocchini e Ong internazionali per chiedere ai governi impegni più ambiziosi nella lotta ai cambiamenti climatici.

L’Italia all’interno dei negoziati

Numerosa la delegazione italiana presente a Marrakech, dai tecnici agli attivisti, dai politici ai giornalisti.

“In questa COP finalmente troveremo le strategie per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti a Parigi”, afferma Massimo De Rosa, deputato M5S presente alla Cop22. “Per l’Italia questo significa rivedere completamente la strategia energetica nazionale”.

Punto fondamentale per De Rosa è la sensibilizzazione dei cittadini sulle tematiche legate ai cambiamenti climatici.

“Dobbiamo impegnarci a rendere le persone coscienti di ciò che sta accadendo. Bisogna intervenire prima che sia troppo tardi ed anche per questo va avviata un’azione di formazione della popolazione italiana”.

Presente alla conferenza anche Francesco La Camera, direttore generale per lo Sviluppo Sostenibile presso il Ministero dell’Ambiente.

“La Cop22 di Marrakesh ha già raggiunto i suoi obiettivi – ha dichiarato La Camera -. Sostanzialmente è una Cop di passaggio, che aiuta alla preparazione ed attuazione dell’accordo di Parigi, le risoluzioni sono state già predisposte nei gruppi di lavoro e verranno poste all’attenzione dei capi di governo e dei ministri nei prossimi giorni. Ma direi che il lavoro è sostanzialmente fatto. Quello che è straordinario è la partecipazione attiva delle Parti, tutti stanno lavorando per implementare l’accordo di Parigi”.