deposito per scorie nucleari
Energie

Quasi pronto in Finlandia il primo deposito per scorie nucleari: resisterà 100 mila anni

Sono principalmente due le ragioni che spingono gran parte del mondo a dire no alle centrali nucleari. In primo luogo, si ha paura di quello che potrebbe accadere in caso di incidente. Tutti si ricordano molto bene quello che è successo a Chernobyl nell’aprile nel 1986, e in queste settimane, con le centrali nucleari ucraine minacciate dagli scontri, il rischio è diventato ancora più evidente. In secondo luogo, anche in un mondo capace di mettere in completa sicurezza le proprie centrali, resterebbe il problema delle scorie nucleari. Queste sono pericolosissime per l’uomo, non possono essere distrutte, e restano nocive per migliaia di anni. E nessuno, fino a oggi, ha costruito un deposito per scorie nucleari capace di fornire alloggio permanente a questi materiali pericolosissimi. Per questo motivo – ora che la Commissione Europea ha inserito il nucleare tra le fonti energetiche verdi – sta stimolando moltissimo interesse il progetto finlandese, ormai pronto al lancio, del primo deposito permanente per scorie nucleari al mondo, costruito per resistere 100mila anni.

Le tipologie di scorie naturali

La prima informazione da tenere presente è che, nel mondo, nessuno prima della Finlandia ha costruito un deposito per scorie nucleari propriamente detto. Tutte le soluzioni costruite negli scorsi decenni sono destinate a essere temporanee: in Italia, per esempio, si sta ancora cercando faticosamente un luogo in cui costruire il deposito nazionale delle scorie naturali, con i 67 potenziali candidati individuati da Sogin che hanno risposto picche. La seconda informazione importante è che solo una minima parte dei rifiuti nucleari prodotti dall’uomo è pericolosa a lungo per la nostra salute. Il 90% dei rifiuti nucleari è infatti costituto da materiale medico usato nella preparazione e somministrazione di radiofarmaci e da scarti industriali, materiali che necessitano di strutture di smaltimento apposite ma non particolarmente difficoltose da costruire e da gestire. Il restante 10% è costituito per il 7% da fanghi chimici, resine e materiali derivanti dal decomissionining delle centrali nucleari, tutti materiali che richiedono secoli per non essere più pericolosi; c’è poi, infine, un 3% di rifiuti ad alta intensità, ovvero combustibili esausti delle centrali nucleari nonché materiali derivanti dalla produzione di armi atomiche. Ecco, questi rifiuti nucleari sono pericolosi per decine o forse centinaia di migliaia di anni. È pensando soprattutto a questi ultimi che si rende necessario costruire dei depositi per le scorie nucleari capaci di resistere millenni.

Il primo deposito per scorie nucleari, in Finlandia

Terremoti, alluvioni, guerre: un deposito per scorie nucleari deve essere in grado di resistere a ogni cosa. Per questo motivo, secondo gli esperti, l’ipotesi più sicura è rappresentata dai depositi geologici profondi, ovvero bunker sotterranei costruiti appositamente. È questa la strada scelta dalla Finlandia, che ha individuato a Olkiluoto, dopo una ricerca iniziata già negli anni Novanta, il sito ideale per il proprio deposito. Per la Finlandia, paese che soddisfa il 40% del proprio fabbisogno energetico con l’energia nucleare, trovare un deposito sicuro è essenziale, così come lo è anche per Svezia, Svizzera, Francia e Regno Unito, altri paesi che hanno preso l’esempio di Helsinki e che stanno avviando i loro progetti in patria.

Il deposito geologico di Olkiluoto è stato scavato tra roccia granitica, ovvero tra rocce non porose, che impediscono infiltrazioni d’acqua. Ancora più importante, è stato costruito tra due faglie, le quali distano appena 800 metri dal bunker: in questo modo, in caso di sisma, l’energia si dovrebbe sfogare lungo le due linee, “salvando” il deposito. Va peraltro detto che in quest’area non si attendono terremoti fino al termine delle futura era glaciale. Anche a partire da questo dato, si stima che questo deposito possa durare per l’appunto per almeno 100mila anni.

Tra le rocce di granito si trovano quindi dei contenitori di ferro, contornati da argon e quindi da una struttura stagna realizzata in rame. Le barre di combustibile esausto vengono inseriti in questi contenitori, i quali vengono poi isolati con della bentonite.

I lavori sono quasi terminati: si stima che tra uno o due anni si potranno inserire nel deposito nucleare di Olkiluoto tutti i rifiuti nucleari finlandesi, per poi continuare a tumulare di anno in anno le nuove scorie per i prossimi 100 anni. A quel punto, il deposito potrà essere sigillato del tutto, per restare chiuso e protetto (si spera) per migliaia e migliaia di anni.