Samantha Cristoforetti
Benessere green

AstroSamantha: nel suo menu spaziale verdura, cereali e proteine

Partita. Samantha Cristoforetti, la prima astronauta donna italiana, è partita ieri per la sua prima missione spaziale alle 22.01 (ora italiana) dal cosmodromo di Bajkonour, nel Kazakistan. Da lì nel 1961 era decollato anche Jurij Gagarin, il primo uomo a volare nello spazio.

Per garantire al suo organismo forza e resistenza alle condizioni di vita che troverà all’interno della Stazione Spaziale Internazionale, gli scienziati hanno studiato per lei un regime nutrizionale molto speciale.

A bordo della ISS non ci sono frigoriferi o congelatori per ospitare gli alimenti, perché il loro funzionamento richiederebbe enormi quantità di energia. Per questo in dotazione agli astronauti sono stati dati prodotti alimentari a lunga conservazione.

A partire dal 1998 sono stati sviluppati una cinquantina di prodotti termostabilizzati, preferibili rispetto a quelli liofilizzati perché non richiedono una quantità eccessiva di acqua. I nuovi alimenti sono stati formulati per contenere una quantità moderata di sodio e di grassi.

Il menu degli astronauti NASA conta 185 fra cibi e bevande, mentre l’agenzia spaziale russa propone la scelta fra 100 possibilità. Non mancano i “bonus food”, prevalentemente caramelle, biscotti e cracker. Accanto al cibo a lunga conservazione viene stivata anche una piccola quantità di cibo fresco, soprattutto mele, arance e carote.

Ma a curare la dieta di Samantha non ci sono solo gli esperti dell’Ente Spaziale Europeo. A sua disposizione anche lo chef veneto Stefano Polato che per due anni ha studiato l’alimentazione degli astronauti. Insieme a lui gli ingegneri della Argotec di Torino, responsabili dello sviluppo di cibi spaziali per conto dell’ESA, e Andrea Pezzana, nutrizionista dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino.

Ma cosa mangerà l’astronauta di Malè? A raccontarlo è lo stesso Polato all’edizione di Padova de “Il Mattino”: «Samantha ha voluto un menù improntato ai principi della nutrizione sana, ricco di verdura, cereali integrali e proteine derivanti soprattutto da pesce azzurro e carne bianca. Una dieta che richiama quella di Michelle Obama, con molti piatti unici, composti per metà di verdura e per metà di proteine e carboidrati. Ma abbiamo previsto anche molta frutta».

Ma quali sono le caratteristiche che devono avere i cibi spaziali? «I cibi si devono poter conservare a lungo a temperatura ambiente – racconta lo chef veneto – e non devono produrre briciole, che potrebbero danneggiare gli strumenti di bordo o essere inalate dagli astronauti. E una volta presi con la forchetta devono restare attaccati alla posata».

Cibo spaziale (foto: ilfattoalimentare.it)