Jane Perkins con una delle sue opere
Cultura

Bottoni e perline: l’arte riciclata di Jane Perkins

L’ARTE DI RECUPERO. Visti da lontano sembrano riproduzioni fedeli di celeberrime opere d’arte: La ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer, il Vaso di girasoli di Van Gogh o addirittura la Monnalisa di Leonardo. Se ci avviciniamo, però, possiamo osservare che i quadri sono interamente realizzati con materiali di recupero: perline, piccoli oggetti di plastica, bottoni, mattoncini Lego, animaletti giocattolo e mollette. Tutto accuratamente accostato in base alla forma e alla gamma cromatica.

UN TOCCO CONTEMPORANEO. Qualunque cosa può diventare arte nelle opere di Jane Perkins. Dopo aver lavorato per 17 anni come infermiera, Jane si è diplomata nel 2006 a Londra in Textiles, discutendo una tesi dal titolo “Materiali riciclati nell’arte e nel design”. Proprio durante l’ultimo anno di corso è nata in lei la passione per questo tipo di creazioni. Nel 2008 Jane, ispirandosi ai lavori di artisti ecuadoriani, ha quindi iniziato a realizzare quadri di grandi dimensioni, reinterpretando con un tocco contemporaneo famose opere d’arte.

UNA DOPPIA LETTURA. I lavori di Jane sono pensati per avere una doppia lettura: da lontano sembrano in tutto e per tutto copie di opere molto famose; da vicino permettono di riconoscere le centinaia di elementi di cui sono composti. Il metodo è semplice: l’artista londinese parte da una fotografia del ritratto che vuole riprodurre e procede fissando piccoli oggetti su di essa. Tutto è materiale di recupero, che Jane si procura setacciando i negozi di seconda mano e i centri di riciclaggio.

QUOTAZIONI ALLE STELLE. Con il suo stile originale, Jane ha riscosso molto successo nel mondo dell’arte ed è stata invitata a esporre in moltissime città: Londra, Bruxelles, Singapore e Hong Kong fra le altre. I collezionisti sono arrivati a pagare più di 3.000 dollari per portarsi a casa uno dei suoi quadri.