caldo
Cambiamento climatico

Caldo, nel 2015 temperature record

Il 2015 è stato l’anno più caldo per l’Italia, con un nuovo record della temperatura media registrata, segnando un più 1.58°C  a livello annuale. A tracciare il quadro, allarmante per il surriscaldamento e i cambiamenti climatici a livello globale, è l’XI rapporto Ispra “Gli indicatori del clima in Italia”. Che conferma come il fenomeno del riscaldamento del Pianeta riguardi anche il nostro Paese, dove il nord si riscalda di più (+2.07 gradi), segue il centro (+1.70) e il sud e le isole (+1.28).

Luglio, il mese più caldo

Tutti i mesi del 2015 sono stati più caldi della norma, ad eccezione di settembre al Nord e febbraio al Sud e sulle Isole; al Centro le anomalie sono state positive in tutti i mesi del 2015. Ovunque il mese più caldo rispetto alla norma è stato luglio, con un’anomalia media di +4,31°C al Nord, +4,27°C al Centro e +2,88°C al Sud e sulle Isole. Il mese meno caldo rispetto alla norma è stato settembre al Nord (-0,11°C), febbraio al Centro (+0,36°C) e al Sud e sulle Isole (-0,55°C).

Diminuiscono le piogge

Secondo lo studio, le precipitazioni sono state mediamente inferiori alla norma quasi ovunque, ad eccezione della Sicilia, teatro di un numero significativo di eventi estremi, soprattutto nel mese di ottobre. Precipitazioni molto intense e concentrate in poche ore hanno interessato diverse regioni italiane, consolidando la percezione di una tendenza all’aumento della frequenza e della intensità di eventi estremi. Al Nord e al Centro le precipitazioni sono state inferiori alla norma soprattutto nei mesi luglio, novembre e dicembre. Nel mese di dicembre, in particolare, è stata registrata una quasi totale assenza di precipitazioni praticamente su tutto il territorio nazionale. Al Sud e sulle Isole il clima è stato più piovoso della norma da gennaio a marzo, a giugno e da agosto ad ottobre, con un record di anomalia positiva pari a +85% circa a febbraio.

Aumenta la siccità

L’altra faccia della medaglia è la siccità, che nel 2015 ha interessato soprattutto gli ultimi mesi dell’anno, avviando un periodo caratterizzato da gravi condizioni di deficit idrico soprattutto sulle regioni settentrionali.
A livello globale, l’anomalia della temperatura media rispetto al trentennio climatologico di riferimento 1961-1990 è stata di +1,23°C ed è la più alta della serie a partire dal 1961; dal 1986 l’anomalia termica media globale sulla terraferma è stata sempre positiva. Tutti gli anni successivi al 2000 ed il 1998 sono i più caldi dell’intera serie storica. L’indice di siccità (numero massimo di giorni asciutti consecutivi) presenta nel 2015 valori distribuiti tra un minimo di 6 giorni per la stazione di Passo di Giovi (6 giorni) e un massimo per la stazione di Lampedusa con 135 giorni.

Riscaldamento dei mari

Il riscaldamento non ha risparmiato neanche il mare. Lo studio sottolinea come il 2015 si contraddistingue come l’anno più caldo dell’ultimo mezzo secolo anche per aver segnato il record della temperatura media annuale della temperatura superficiale dei mari che bagnano la nostra penisola: con un’anomalia media di +1.28°C, il 2015 si colloca infatti al 1° posto dell’intera serie dal 1961, superando i precedenti record del 2014 e del 2012″.
E il 2016? Stando a quanto avevamo già riportato è iniziato male, con altre punte importanti a livello di temperatura.