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Cambiamento climatico

Mai un aprile così caldo: è il settimo mese di fila con temperature record

Sette mesi oltre i limiti

Ormai non ci sorprendiamo più: il mese di aprile appena finito ha segnato l’ennesimo record per il termometro del nostro Pianeta. Un esito del tutto prevedibile, visto l’inverno incredibilmente caldo appena finito: questo aprile è stato il più caldo mai registrato a partire dal 1880, ovvero dal momento in cui si è cominciato a registrare i dati sulla temperatura mondiale. Sette mesi di fila, uno dietro l’altro, che hanno surclassato a colpi di temperature fuori-stagione i record precedenti: aprile, dunque, è solo l’ultimo (per ora). E tutto quanto fa pensare, a questo punto, che con tutte le probabilità il 2016 sarà un anno ancora più caldo del 2015, andando a raggiungere un primato al quale avremmo rinunciato molto volentieri.

È già troppo tardi?

Ma vediamo ai dati veri e propri: in questo pazzo aprile la temperatura media globale è stata di ben 1,11 gradi superiore alla media. Come detto, tutto era stato preannunciato e preparato dai sette mesi precedenti: a partire da ottobre, con 1,07 gradi sopra la media, passando per novembre (+1,01), dicembre (+1.10), gennaio (+1,11), febbraio (+1,33) e marzo (+1,29). Ed è inutile, o forse dannoso, andare a cercare scusanti in fenomeni ‘naturali’ come El Niño per spiegare l’innalzamento delle temperature: il fattore determinante, dichiarano gli scienziati, è senza ombra di dubbio l’effetto serra dovuto all’inquinamento prodotto dalle attività umane. Alla luce di queste esagerazioni ormai costanti, gli esperti della Nasa hanno ormai affermato che «c’è ormai oltre il 99% di possibilità che il 2106 sia un nuovo anno record». Impossibile, ovviamente, dargli torto. Del resto niente di tutto questo rappresenta una novità: sono infatti più di trent’anni che i climatologi lanciano allarmi, i quali sono caduti miseramente nel vuoto. E adesso che finalmente i vertici della politica mondiale si sono decisi a regolare le proprie emissioni per rallentare il surriscaldamento globale, potrebbe essere troppo tardi. Come ha infatti sottolineato Andy Pitman, direttore dell’Arc Centre of Excellence for Climate System Science in Australia, gli obiettivi fissati dalla Cop21 di Parigi sono irrealistici: «l’obiettivo di 1,5 gradi è solo un pio desiderio», ha infatti dichiarato Pitman, aggiungendo che «non so neppure se, bloccando oggi stesso tutte le emissioni, potremmo riuscire a raggiungere la soglia di 1,5 gradi».

Anche in Italia caldo da record

Fino ad ora abbiamo parlato solo della media delle temperature globali. Ma in Italia come sta andando? Ebbene, come sappiamo nemmeno il nostro aprile è stato particolarmente fresco, tutt’altro: è stato infatti il terzo aprile più caldo in Italia a partire dal 1880, con una temperatura di addirittura 2,8 gradi superiore alla media del mese. Il surriscaldamento, dunque, sta colpendo a pieno titolo anche la nostra penisola, con le ovvie conseguenze sull’agricoltura. Come ha spiegato Coldiretti, infatti,

«sui banchi dei mercati in Italia sono già arrivate albicocche, meloni e ciliegie Made in Italy spinti da un caldo record che nel mondo ha fatto segnare le temperature più elevate di sempre per sette mesi consecutivi»;

niente di male, non fosse che ad agitare i sonni degli agricoltori italiani, come ricorda Coldiretti,

«ci sono però i temporali violenti ed improvvisi che si sono manifestati anche con grandine che ha colpito a macchia di leopardo le coltivazioni, dalla frutta alla verdura, dal mais all’erba medica».