Consumi elettrici
Energie

Cosa accende i consumi elettrici?

C’è stato un tempo in cui esisteva un netta differenza tra acceso e spento. Oggigiorno, per quanto i consumi elettrici per certi versi – come vi abbiamo anche raccontato – stiano divenendo più semplici e sostenibili sta diventando invece sempre più complicato capire quando un dispositivo elettronico o un elettrodomestico sia realmente spento. La risposta che verrebbe da dare è… mai!

Consumi elettrici: gli infaticabili 50

Alan Meier, uno scienziato del Dipartimento di Energia del Berkeley Lab  ha stimato che sarebbero circa 50 i dispositivi e gli elettrodomestici che in casa di un americano medio resterebbero costantemente accesi, anche se non in uso. A dar manforte a questa teoria arriva anche uno studio del Natural Resources Defense Council secondo il quale circa un quarto dei consumi elettrici residenziali viene utilizzato su dispositivi che si trovano in modalità stand by, praticamente non attivi, ma in realtà neanche spenti! Questo tradotto in termini pratici vuol dire oltre 19 miliardi di dollari in consumi elettrici ogni anno. Ovviamente oltre al costo economico c’è anche un costo ambientale: la produzione di energia elettrica rappresenta il 37 percento di tutte le emissioni di anidride carbonica negli Stati Uniti.

Per quanto i consumi elettrici siano più sostenibili sta divenendo sempre più complicato capire quando un dispositivo elettronico sia realmente spento
Per quanto i consumi elettrici siano più sostenibili sta divenendo sempre più complicato capire quando un dispositivo elettronico sia realmente spento

L’esperimento

Tatiana Schlossberg, una giornalista del The New York Times ha condotto un esperimento collegando circa 30 apparecchi elettronici a un misuratore di potenza (in watt) e questo è il risultato della sua ricerca. Il suo decoder via cavo consuma 28 watt se acceso e in fase di registrazione di uno spettacolo, mentre ne consuma 26 quando non è attivo. Quindi, anche senza guardare mai la tv, Tatiana consumerebbe col suo decoder 227 chilowattora all’anno. Che tradotto in termini più pragmatici equivale a più del consumo elettrico medio di una persona in Kenya o Cambogia, stando alle stime della banca mondiale. Invece lasciando sempre un computer portatile collegato alla presa della corrente, anche quando è completamente carico, è possibile consumare fino a 235 chilowattora all’anno.
Nel 2014, il 73 per cento delle famiglie americane aveva una connessione internet ad alta velocità, che di solito comporta almeno un modem e un router. E nessuno dei due di solito è mai spento, in nessuna famiglia. Così come i televisori. Per accendere un televisore con il telecomando questo deve essere in grado di ricevere il segnale, quindi deve essere in stand by, ovvero acceso. E tutto questo per evitare di dover aspettare quei dieci/quindici secondi in cui vediamo magicamente comparire  il puntino rosso sul ricevitore della tv.

Per quanto i consumi elettrici siano più sostenibili sta divenendo sempre più complicato capire quando un dispositivo elettronico sia realmente spento
Per quanto i consumi elettrici siano più sostenibili sta divenendo sempre più complicato capire quando un dispositivo elettronico sia realmente spento

Tutto in rete

Sempre più elettrodomestici tradizionali stanno man mano diventando oggetti capaci di collegarsi online. Le lampadine, i forni, il frigorifero, la macchina per il caffè o persino qualche materasso…
Essere connessi col frigo sicuramente avrà dei risvolti sociali (e sociologici) interessanti, non lo mettiamo in dubbio però di sicuro siamo certi di una cosa: consumerà costantemente sempre più energia come costante sarà il bisogno di energia per la connessione.
Nel 1966, l’americano medio consumava circa 5.590 chilowattora ogni anno, secondo la Banca Mondiale. Nel 2013, quel consumo è arrivato a 12.985 chilowattora all’anno.
Una parte di questo aumento proviene ovviamente dall’elettronica: quasi due americani su tre hanno un computer portatile, mentre uno su due ha un tablet o un ereader. Il 64% ha uno smartphone mentre il 36 % possiede tutti e tre.

Meno uso più consumo

Spesso però i consumi elettrici “peggiori” avvengono utilizzando quegli elettrodomestici che si adoperano per poco tempo al giorno. Si pensi a una macchina per il caffè. Viene usata al massimo 10 minuti al giorno, ma in quei 10 minuti consuma circa 900 Watt. Significa che in un anno quella macchina del caffè ha consumato energia come un uomo medio in Niger oppure se si utilizza una console di gioco per lo streaming di film,si rischia di usare 45 volte più energia rispetto al metodo tradizionale!

Per quanto i consumi elettrici siano più sostenibili sta divenendo sempre più complicato capire quando un dispositivo elettronico sia realmente spento
Per quanto i consumi elettrici siano più sostenibili sta divenendo sempre più complicato capire quando un dispositivo elettronico sia realmente spento

Quali soluzioni allora?

Molte aziende di servizi pubblici inizieranno a fornire i dati all’ora relativi al consumo di energia elettrica, e in alcune parti degli Stati Uniti saranno installati contatori intelligenti che consentiranno di tenere traccia di quanta energia la casa consumi su base oraria. Forse il modo più semplice per limitare il consumo di energia è quello di utilizzare una “vecchia” ciabatta collegata ad apparecchi di gruppo come TV, console di gioco, altoparlanti alimentati, lettore DVD, dispositivi di streaming eccetera;  in questo modo è possibile spegnere contemporaneamente tutto con un solo tasto. Tuttavia si tratta di una scelta funzionale ma pericolosa, dal momento che in alcuni di questi strumenti sono presenti impostazioni e connessioni che senza energia andrebbero perse.

Risparmiare o perdere dati? Forse siamo davanti a un nuovo dubbio amletico in chiave millenials? Temiamo proprio di sì.