Cosa sta succedendo alla Cop28
Cambiamento climatico

Cosa sta succedendo alla Cop28: un riassunto dei primi giorni

Come è noto in questi giorni si sta svolgendo a Dubai la 28ª conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Un summit internazionale di estrema importanza, come e più di altre Cop che l’anno preceduta: si sa che in passato, non di rado, questi vertici mondiali si sono risolti in poco o persino nulla di fatto, ma si sa anche che buona parte dei passi avanti fatti a livello globale è da ricondurre proprio agli impegni presi durante questi incontri (basti pensare agli Accordi di Parigi). Di certo la Cop28 di Dubai, sulla carta, non manca di criticità. Viene infatti ospitata dagli Emirati Arabi Uniti, Paese che basa il proprio benessere e il proprio sviluppo in larghissima parte sui combustibili fossili; lo stesso presidente del summit, Sultan al-Jaber, è il direttore di Adnoc, l’ente petrolifero nazionale degli Emirati. E ancora, a minacciare il successo del vertice c’è stata fin da subito l’assenza dei due massimi rappresentanti dei due Paesi più inquinanti, ovvero dei presidenti di Cina e Stati Uniti. Nonostante tutto questo, però, questo summit è iniziato in modo rapido e con delle decisioni concrete: vediamo dunque cosa sta succedendo alla Cop 28 con un riassunto dei fatti chiave delle prime giornate.

Che cosa sta succedendo alla Cop28: i fatti chiave delle prime giornate

  • La 28ma Conferenza delle parti sui cambiamenti climatici, ovvero la tanto attesa Cop28 di Dubai, è iniziata il 30 novembre 2023, per riunire nella città degli Emirati Arabi Uniti 198 Stati partecipanti. Nelle settimane precedenti erano già state annunciate le assenze “importanti” di Biden e di Xi Jinping.
  • Stupendo tutti quanti, già alla prima giornata della Cop28 di Dubai è stato reso operativo il fondo per le perdite e i danni climatici. Il Loss and Damage era tra gli obiettivi fondamentali del vertice, ma la rapidità con cui si è passati alla sua concretizzazione ha accolto commenti molto positivi. L’Italia, come del resto gli stessi Emirati Arabi Uniti e la Germania, hanno promesso 100 milioni di dollari, laddove invece il Regno Unito si è fermato a 50, gli Usa a 17, e il Giappone a 10. Le richieste dei Paesi in via di Sviluppo sono però significativamente maggiori.
  • Difficile capire cosa sta succedendo alla Cop28 senza sottolineare che si tratta di una conferenza delle “parti” a cui possono quindi partecipare le più diverse organizzazioni. E non mancano i lobbisti delle fonti fossili, ovvero i soggetti che, semplificando al massimo, remano contro la transizione energetica; rispetto all’anno scorso il numero di lobbisti è quadruplicato. Stando a un calcolo di Kick Big Polluters Out, quest’anno sono almeno i 2.456 lobbisti dei combustibili fossili con accesso alla Cop.
  • Nei giorni il presidente della Cop28 Sultan al-Jaber ha rilasciato diverse dichiarazioni, talvolta contrastanti. Avrebbe per esempio dichiarato che “nessuna scienza dimostra che l’uscita dai combustibili fossili è necessaria per limitare il riscaldamento globale”, per poi, in un’intervista successiva, assicurare di “rispettare le raccomandazioni della scienza sul cambiamento climatico, sono ingegnere, ho rispetto nella scienza, sono un economista e combino la passione per la scienza e il business”.
  • Il 2 dicembre la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che nei prossimi 2 anni verranno investiti 2,3 miliardi di euro del bilancio UE per sostenere la transizione energetica “del nostro vicinato e del mondo intero”.
  • Sempre il 2 dicembre, una ventina di Paesi hanno richiesto di triplicare le capacità energetiche nucleari del mondo entro il 2050. Tra i firmatari compaiono Stati Uniti, Francia ed Emirati Arabi Uniti, laddove invece mancano i principali costruttori di centrali nucleari, ovvero Russia e Cina.
  • Il 3 dicembre, durante la giornata dedicata proprio alla salute, 124 Paesi partecipanti hanno approvato la “Dichiarazione della Cop28 su clima e salute”. Mancano all’appello Russia, India, Araba Saudita, Turchia e Sudafrica, mentre risulta firmataria la Cina.

Questo, in estrema sintesi, è cosa sta accadendo alla Cop28 in questi primi giorni di incontri: il summit proseguirà fino al 12 dicembre.