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Benessere green

E la curcuma dove la metto? Dalle tisane al risotto

Dove la metto?

Bella e buona la curcuma. E anche estremamente salutare e ricca di benefici effetti terapeutici, come abbiamo visto in un altro articolo. A dirla tutta, la curcuma è anche una di quelle spezie che ci piace tenere in bella mostra in cucina, un tocco di classe e di esoticità che si sposa bene con le nostre aspirazioni stilistico-culinarie. Ma una volta capito che il colore giallo che dona questa spezia è veramente fantastico in cucina, e che è antitumorale, antinfiammatoria, analgesica e antiossidante… come la utilizziamo?

Il sapore della curcuma

Prima di tutto, bisogna specificare che della curcuma, in cucina, si possono fare mille utilizzi, con una buona dose di libertà. Ma per evitare errori madornali e accostamenti tragici, è bene ricordarsi che il suo sapore è in qualche modo assimilabile a quello dello zenzero, con una nota muschiata che, se esageriamo, potrebbe alterare drammaticamente il gusto dei nostri piatti. Bisogna dunque stare attenti ed usare un minimo di moderazione: non sia mai che, spinti dal desiderio di utilizzare questa benefica spezia, finissimo per abusarne al punto di non sopportarla più. Un altro consiglio fondamentale riguardante l’utilizzo della curcuma è quello di utilizzarla a crudo, o quasi, se la ricetta in questione ce lo permette. Questo perché la cottura prolungata finirebbe per eliminare buona parte dei suoi principi attivi, il che sarebbe un vero peccato.

Dal pollo alle verdure, fino alle tisane

Una volta capito cosa abbiamo tra le mani, possiamo cominciare a lavorare di fantasia e inserire la curcuma nella nostra cucina mediterranea. Questa spezia si sposa molto bene con le verdure cotte, soprattutto al vapore: melanzane, zucchine e peperoni sembreranno un pasto innovativo ed esotico, grazie ad una piccola spolverata di curcuma a fine cottura. Ovviamente la cucina orientale ha dei veri e propri alimenti che trovano il proprio compimento grazie alla curcuma: basti pensare al pollo o al cous cous. Ma la curcuma si può anche bere, soprattutto d’inverno: si dà infatti il caso che per prevenire il raffreddore una tisana di curcuma sia miracolosa. Basta sciogliere un cucchiaino di curcuma in una tazza di acqua bollente, insieme ad un cucchiaino di miele e ad un pizzico di pepe nero (per favorire l’assorbimento della curcuma). Adesso, però, scendiamo nel concreto, e impariamo a cucinare il risotto alla curcuma.

Risotto alla curcuma

400 grammi di riso (meglio se vialone nano o carnaroli)
1 cipolla
1 litro di brodo vegetale
3 cucchiaini di curcuma
panna qb
sale qb
pepe qb

Non per niente la curcuma viene spesso denominata lo “zafferano delle indie”: se cerchiamo un risotto semplice quanto quello allo zafferano, ma con una spinta in più, questa ricetta è da incorniciare, ed è la base perfetta per iniziare ad utilizzare degnamente la curcuma. Il procedimento è quello classico per la preparazione del risotto: soffriggiamo nell’olio la cipolla triturata, aggiungiamo il riso e facciamolo saltare per alcuni minuti. Cominciamo poi ad aggiungere il brodo vegetale precedentemente preparato, facendo attenzione a tenerlo sempre bello caldo, e mescoliamo con costanza il riso. Continuiamo così fino a fine cottura, aggiungendo il brodo quando il riso si mostra asciutto. Quando il punto di cottura sarà raggiunto, mantechiamo il risotto con la panna e, a fuoco spento, spolveriamo il tutto con la curcuma e con il sale.