Animali

210 delfini spiaggiati in Italia nel 2021

In media, in Italia, si contano ogni anno 200 delfini spiaggiati lungo la costa. Nel 2021 il dato è stato complessivamente di ben 210 delfini spiaggiati, sottolineando ulteriormente la gravità di questo fenomeno. Proprio per questo motivo, in occasione della Giornata Mondiale dei Delfini indetta dall’Onu per il 14 aprile, si è tenuto uno speciale webinar dal titolo “Sos delfini: cosa fare in caso di spiaggiamenti e avvistamenti?”. A questo evento, trasmesso in diretta streaming da Life Delfi e da Legambiente, sono stati invitati gli operatori della pesca. Ma per quale motivo si contano ogni anno tanti delfini spiaggiati lungo le coste italiane?

I delfini, in sintesi

Come sappiamo tutti i delfini sono dei mammiferi marini, capaci di percorrere oltre 100 chilometri al giorno. Estremamente intelligenti – oltre agli uomini e alle scimmie sono gli unici animali in grado di riconoscersi di fronte a uno specchio – vivono in gruppi composti da 15 a 60 esemplari. Caratteristica peculiare degli esemplari maschi è quella di non abbandonare mai la propria madre.
Va detto che fin dagli anni Novanta i delfini – come altri cetacei – rientrano nella lista comunitaria delle specie rigorosamente protette. Ecco che allora sono assolutamente vietate la cattura, l’uccisione deliberata, nonché le attività legate all’uso e al consumo. Questo vale per tutte le acque europee, senza eccezioni.

I delfini spiaggiati in Italia

Come mai in Italia si contano così tanti delfini spiaggiati? Le principali cause sono quelle relative alle interazioni con le attività di pesca, nonché alle catture accidentali. Di frequente infatti i delfini decidono di seguire i pescherecci, attirati dai contenuti delle reti. In queste occasioni non è raro che i delfini finiscano per ferirsi o per rimanere intrappolati nelle reti stesse. Per ridurre queste eventualità il già citato progetto Life Delfi, che è cofinanziato dal programma Life della Commissione Europea, è attivo dal 2020 nel Mar Adriatico e nel Mar Tirreno. Per mantenere lontani i delfini dai pescherecci, per esempio, gli operatori della pesca hanno ricevuto dei dispositivi chiamati dissuasori acustici, nonché dei dispositivi luminosi che dovrebbero dissuadere i delfini dall’avvicinarsi alle reti. Sono poi stati avviati dei corsi per pescatori in Toscana, in provincia di Grosseto, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Siena. Come ha sottolineato sulle pagine dell’Ansa la professoressa Letizia Marsili, docente di Ecologia presso l’Università degli studi di Siena, «cercare di conciliare la pesca con la conservazione di specie a rischio è fondamentale ed improrogabile. Il nostro obiettivo è di permettere all’uomo e ai delfini di convivere nello stesso ambiente in armonia e sostenibilità».

L’ecatombe dei delfini lungo le coste italiane

Per capire quanto la situazione sia fuori controllo basta del resto leggere i quotidiani italiani, a partire dalla stampa locale di Lazio e Toscana. I pezzi giornalistici che riportano le notizie di ritrovamenti di delfini spiaggiati sono infatti tantissimi: di volta in volta si cerca di accertare le cause che hanno portato alla morte degli esemplari. Nel settembre 2019, per esempio, a nord di Fiumicino era stato trovata una carcassa di delfino morto probabilmente a causa del morbillivirus. In un’altra occasione, nell’ottobre del 2021, due delfini spiaggiati erano stati trovati sulla spiaggia della Riserva Naturale Regionale del Borsacchio a Roseto in Abruzzo. In questo caso erano palesi i segni di interazioni con attività umane, a partire dal ritrovamento di un cima legata al peduncolo caudale dell’animale. La necessità di migliorare la convivenza tra pescatori e delfini è quindi urgente e non più posticipabile.