desertificazione
Cambiamento climatico

Desertificazione, cosa si sta facendo per combatterla?

Ogni anno perdiamo più di 24 miliardi di tonnellate di suolo a causa dell’erosione. In base agli ultimi dati dell’UNESCO attualmente il 73% delle terre aride in Africa (1,4 miliardi di ettari), il 74% di quelle in Nord America e 1,4 miliardi di ettari di terra in Asia sono colpite dalla desertificazione. E sono i paesi in via di sviluppo ad essere maggiormente colpiti da fenomeni di siccità e quindi desertificazione, con il conseguente peggioramento delle condizioni di povertà.

Desertificazione, le cause

Le cause della desertificazione possono essere suddivise in due grandi categorie: variazioni climatiche e attività umane. Se si guarda a un quadro più ampio, i cambiamenti climatici influenzano e al tempo stesso sono influenzati dalla desertificazione. I cambiamenti nei modelli di evaporazione e delle precipitazioni hanno forti impatti sul bilancio idrico delle regioni colpite da siccità e la riduzione importante di vegetazione modifica la capacità di assorbimento della radiazione, alterandone il ciclo naturale. L’impatto umano è difficile da stimare con precisione ma, in termini generali, il pascolo eccessivo, le coltivazioni intensive, la deforestazione e la scarsità di irrigazione sono tutte attività che aumentano il rischio di desertificazione del suolo.
Le aree sottosviluppate sono allo stesso tempo causa e conseguenza dei loro mali perché i bassi investimenti pubblici, la mancanza di conoscenza del valore delle risorse naturali e anche dei metodi meno impattanti per coltivare sono tutti elementi che vanno a peggiorare le condizioni già di partenza non rosee da un punto di vista climatico.

Una Convenzione delle Nazioni Unite contro la desertificazione

La Convenzione delle Nazioni Unite contro la desertificazione (UNCCD) è stata adottata il 17 giugno 1994 a Parigi, a seguito della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo. La convenzione è entrata in vigore nel dicembre 1996 e comprende 191 stati membri, tra cui l’Unione Europea.
L’obiettivo della UNCCD è quello di sviluppare una serie di strategie integrate a lungo termine non solo per combattere la desertificazione, ma anche per mitigare e ridurre gli effetti della siccità in tutte quelle regioni e nazioni affette dal fenomeno.
L’articolo 4 della Convenzione stabilisce un insieme di obblighi di base che riguardano tutte le parti coinvolte. Queste responsabilità possono essere raggiunte sia utilizzando accordi multilaterali e bilaterali esistenti o attraverso una combinazione di strategie diverse. Fra questi:
1) Attuazione di un approccio integrato per valutare gli aspetti biologici, fisici e socio-economici della siccità e desertificazione

2) Promozione della cooperazione tra le tutte le parti interessate

3) Combinazione di strategie per affrontare le questioni legate alla povertà nei paesi affetti dai fenomeni

4) Aumento della cooperazione tra le varie organizzazioni intergovernative competenti

5) Promozione dell’utilizzo degli attuali sistemi e disposizioni finanziari multilaterali e bilaterali per fornire una migliore assistenza economica ai paesi in via di sviluppo.

L’importanza della formazione e istruzione

Partendo dal presupposto che la conoscenza sia un pilastro fondamentale per affrontare e risolvere la problematica, tutti gli Stati membri della Convenzione si sono impegnati a condurre dei programmi educativi e di sensibilizzazione sui temi della siccità, desertificazione e degrado del territorio. Le iniziative svolte sono diverse e fra queste vi è la pubblicazione di veri e propri kit dedicati agli insegnanti, pensati per diverse fasce di età e grado di scolarizzazione. Attualmente i kit sono disponibili in nove lingue per un totale di 8mila scuole in oltre 177 paesi al mondo.
Oltre a questo, sono state istituite delle borse di studio al fine di consentire, soprattutto ai ragazzi più giovani di aree particolarmente povere, di migliorare le conoscenze scientifiche e tecniche per la salvaguardia del territorio.

Programmi UNCCD, due esempi

Germania

Considerando la sua posizione geografica, la Germania non è direttamente interessata dalla desertificazione, tuttavia si sono riscontrati diversi problemi legati al potenziale degrado del suolo.
Sulla base degli ultimi dati del Statistisches Bundesamt (Ufficio statistico tedesco), il Paese perde circa 84 ettari di terreni non sviluppati a causa di nuove infrastrutture di trasporto e vari progetti di edilizia abitativa. Senza contare che l’attuale erosione del suolo annuale in Germania è 5-10 volte superiore alla quantità di terreno che viene generato. Oltre ad essere impegnata in più di 990 progetti volti a combattere la desertificazione in tutto il mondo dal valore di 272 milioni di euro, (397 progetti in America Latina, 344 in Africa, 207 in Asia e 39 in Europa orientale), la Germania sta iniziando a mettere in atto alcuni piani per calmierare la desertificazione anche a casa propria.

Marocco

Il Marocco è uno dei paesi dell’Africa maggiormente colpiti dalla desertificazione. Si stima che circa il 90% del paese sia da considerarsi a rischio. I dati parlano di: una perdita di 31.000 ettari di bosco all’anno a causa di uno sfruttamento eccessivo dei pascoli, una raccolta di legna, un’erosione idrica ed eolica (2000 toni per chilometro quadrato) e una perdita di 350m000 ettari di terreno a causa della salinizzazione. 

In qualità di membro attivo della UNCCD, il Marocco ha presentato il suo Programma di Azione Nazionale (PAN) nel 2001. Non a caso, il PAN del Marocco pone una grande enfasi sulla conservazione delle risorse idriche, così come nel miglioramento sostenibile delle risorse forestali. Fra le iniziative che verranno realizzate vi è lo sviluppo di  2.300 ettari di praterie e 4.000.000 ettari di foresta, oltre alla creazione di bio-riserve e diversi parchi nazionali.