Un tartaruga liberata in mare dopo essere stata soccorsa (foto: http://www.alpauno.com/)
Animali

Egadi: la tartaruga Sonia primo ospite dell’ospedale marino

SOS TARTARUGHE. Ancora prima di aprire ufficialmente i battenti, l’ospedale per tartarughe marine di Favignana ha già accolto il suo primo paziente. E questo fatto non fa che ribadire un concetto che gli organizzatori del centro hanno già capito da un pezzo: nell’Area Marina protetta delle Isole Egadi, dove gli avvistamenti di tartarughe sono sempre più frequenti, non si può più stare senza un centro di recupero e cura per questa specie. Il centro sarà ufficialmente operativo a partire da luglio, ma, come ha spiegato il direttore dell’Area protetta Stefano Donati, «abbiamo comunque ospitato l’animale nei nostri locali e con la collaborazione del Wwf siamo intervenuti per soccorrerlo».

LA PRIMA PAZIENTE. E così, anticipando la data di apertura dell’ospedale, è arrivata Sonia. L’hanno chiamata così, la prima tartaruga curata dal centro di Favignana, in onore della barca che l’ha raccolta in mare. Ora Sonia sta bene, mangia e reagisce con vitalità agli stimoli degli operatori. Se il recupero sarà completo, la tartaruga verrà liberata in mare; in caso contrario, verrà trasferita al centro Wwf di Lampedusa. In questo caso, Sonia sarà l’ultima tartaruga a dover esser trasferita altrove per avere delle cure: da luglio tutte le tartarughe ferite nei dintorni delle Egadi saranno curate direttamente a Favignana. E le pazienti, si teme, non saranno poche: le tartarughe possono infatti essere investite dalle imbarcazioni, o pescate per errore. Per questo motivo, il primo lavoro da portare avanti è quello di instaurare un rapporto di collaborazione con i pescatori, che devono essere i primi a dare l’allarme in caso avvistino una tartaruga ferita.

CENTRO STUDI. Oltre ad essere un mero ospedale veterinario, il Centro di recupero delle tartarughe marine di Favignana sarà dunque un punto di riferimento per tutta l’attività marina delle Isole Egadi. Oltre a ciò, l’ospedale punta ad essere anche un centro di studio e di formazione. Come spiega il veterinario Paolo Arena, «ogni animale che passa dal centro viene marcato, e vengono fatti dei prelievi e dei campionamenti ematologici per studi, per esempio, sui metalli pesanti». Il centro si riserverà anche la possibilità di applicare sulle tartarughe degli appositi apparecchi satellitari, così da comprendere maggiormente le rotte seguite dalle tartarughe mediterranee.