Cultura

Estrazione mineraria in Africa, nell’inferno degli smartphone

Si chiama columbite-tantalite o columbo-tantalite ma per abbreviarla si utilizza il termine “coltan“. Questa unione di due termini, che in retorica si chiama crasi, indica una miscela complessa di columbite e tantalite, due minerali della classe degli ossidi che si trovano molto raramente come termini puri e con i quali abbiamo tutti a che fare.
Ogni giorno, ogni ora, quasi ogni minuto.
Basta mettervi una mano in tasca o in borsa per capire a cosa ci stiamo riferendo. Probabilmente avrete già indovinato. La polvere del Coltan serve infatti per produrre dei micro condensatori che vengono utilizzati per la fabbricazione dei pc e soprattutto smartphone. Avevate mai collegato il vostro telefono all’estrazione mineraria in Africa? Se la risposta è no allora vi suggeriamo di continuare a leggere.

estrazione mineraria in africa

Estrazione mineraria in Africa, benvenuti nel XIX secolo

La ricerca e la consequenziale raccolta del Coltan avviene in Africa, in special modo nella Repubblica democratica del Congo e avviene con metodi tutt’altro che innovativi e che anzi potremmo definire primitivi. Si lavora prevalentemente a mani nude, con dei setacci e con delle piccole pale, immersi mani e piedi nel fango o scavando in profondità alla ricerca del prezioso minerale che rende possibile il funzionamento del nostro mondo smart. Le pietre raccolte vengono messe in dei sacchi di plastica e trasportati a mano o sulla testa per poi essere riversati a terra e setacciati a mano grazie all’acqua. Sembra esattamente di avere davanti le classiche scene di un villaggio di ricercatori d’oro ed è davvero stridente questa immagine se pensate a dove probabilmente state leggendo questo articolo e se immaginate a cosa è stato necessario per permettere il funzionamento dello schermo che avete davanti.

Welcome to Luwow

Siamo a Luwow, uno degli angoli più remoti della Repubblica democratica del Congo nonché uno dei principali centri dedicati all’estrazione mineraria in Africa.
I materiali che consentono il funzionamento degli smartphone provengono dalla nostra miniera, ha detto Iotam Uwemeye, segretario generale dell’organizzazione dei minatori Cooperamma. Che poi ha spiegato il funzionamento della polvere. Una volta raffinato, il coltan diventa tantalio metallico, una polvere resistente al calore che può contenere una carica elettrica molto alta – fondamentale per i circuiti stampati in miniatura che alimentano i nostri smartphone, computer portatili e molti altri dispositivi high-tech.
Questo sito fu scoperto circa un secolo fa da alcuni esploratori belgi e i depositi minerari sono stati sin da subito sfruttati dai colonialisti. Si pensi soltanto che l’Uranio e il plutonio utilizzati nelle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki sono stato prelevati dai giacimenti presenti in questa zona.

Tra paghe da fame e incidenti costanti

La miniera di Luwow è uno dei pochi posti al mondo dove si può trovare questo raro minerale. La paga di un operaio della miniera non supera i cinque dollari al giorno e le condizioni di lavoro non possono certo definirsi sane o sicure. Tutt’altro. Infatti nella miniera di Luwow le  procedure di sicurezza sono del tutto inesistenti. Un caposquadra si erge sopra le centinaia di minatori esortandoli a lavorare di più e più velocemente. Gli incidenti sono all’ordine del giorno e lo scorso mese sono morti ben sette operai a causa del crollo di un muro. Pensate, solo per rendervi conto della situazione, a quanto inorridiamo in Italia ogni volta che viene denunciato un fenomeno di caporalato nei campi di lavoro al sud. Questa situazione è qualcosa di ben più grave. 

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Ci sono tutti i principali produttori

Questo articolo non intende gettare la croce sui principali produttori di smartphone al mondo, quindi non vi sveleremo l’elenco di chi c’è per due semplici motivi:  prima di tutto perché è possibile reperirlo online grazie a una facile ricerca su google e poi perché qualsiasi nome vi venga in mente c’è. Senza distinzioni di sorta. Dalle aziende di Cupertino a quelle della Corea del Sud.
Come se non bastasse a dipingere uno scenario ancora più tetro c’è un recente rapporto di Amnesty International che ha focalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica sull‘incredibile quantità di bambini, anche piccolissimi, che lavorerebbero accanto agli adulti in queste miniere.

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Esiste un’alternativa a tutto questo? La risposta è sì e si chiama Fairphone

Si tratta di una fondazione nata nei Paesi Bassi nel 2011 e che con l’aiuto di una società tecnologica ha creato il Fairphone, uno smartphone Android prodotto esclusivamente in condizioni di equità: i minerali, specialmente il Coltan provengono da miniere che non sono controllate dai signori della guerra civile che sta devastando la regione del Congo e i prodotti sono assemblati da lavoratori a cui sono garantiti diritti sindacali.
Potrebbero sembrarci delle banalità, ma in un luogo del mondo dove si continua a lavorare nelle miniere con la stessa identica metodologia utilizzata nel 1800 e le espressioni “diritto sindacale” o “sicurezza sul lavoro” non sono affatto scontate e anzi probabilmente sono dei concetti ancora sconosciuti forse il Fairphone è lo strumento utile e necessario per cercare di rallentare un sistema, costringendolo magari a cambiare le regole.