frigoriferi solari
Green economy

Spreco alimentare: dalla Nigeria arrivano i frigoriferi solari

Prevenzione dello spreco alimentare, è questo l’obiettivo della società nigeriana ColdHubs. Per far questo, l’azienda ha progettato frigoriferi ad energia solare, con i quali contrastare lo spreco di cibo nei paesi in via di sviluppo nei quali il mancato accesso all’elettricità comporta sprechi di cibo enorme.

Spreco alimentare: due volti opposti di uno stesso fenomeno

Come ci racconta reset.org, nei paesi industrializzati si assiste ogni anno ad uno spreco alimentare enorme: tonnellate di cibo edibile, circa un terzo di tutto il cibo prodotto e destinato al consumo umano, sono destinate alla spazzatura.

I motivi? Spesso il cibo finisce in pattumiera per motivi estetici, anche prima di raggiungere il supermercato, perché magari alcuni prodotti non hanno forma o dimensioni uniformi rispetto agli altri o perché sono ammaccati o troppo maturi. E quando i cibi raggiungono le nostre tavole, nella decisione di buttare via un prodotto alimentare, spesso viene dato maggiore peso alla data di scadenza piuttosto che a indagare se quel prodotto è realmente da buttare o può ancora essere consumato.

Dall’altro lato del mondo, ovvero nei paesi sottosviluppati, invece il fenomeno acquista una sfaccettatura completamente diversa. Anche qui si spreca cibo, ma i motivi sono del tutto diversi. In questo caso, infatti, il cibo si spreca, nel 45% dei casi, perché la catena del freddo viene interrotta a causa della mancanza di energia elettrica e il raffreddamento insufficiente porta frutta e verdura ma anche carne, pesce e formaggi a guastarsi velocemente.

Per questo motivo milioni di agricoltori perdono ogni anno circa un quarto del loro reddito.

Prevenzione spreco alimentare: come funzionano i frigoriferi solari di ColdHubs

Per risolvere il problema dei paesi sottosviluppati, l’azienda nigeriana ColdHubs ha realizzato un sistema modulare di refrigerazione. Questo funziona completamente ad energia solare e non deve pertanto essere collegato alla rete elettrica, così da poter essere istallato anche in zone rurali, poste fuori dalla rete elettrica.

I pannelli solari sono montati al di sopra delle stazioni di stoccaggio dei prodotti e l’energia generata viene immagazzinata in batterie ad elevata capacità. Le batterie alimentano un inverter, che a sua volta produce energia per alimentare l’unità frigorifera.

Con queste stazioni di raffreddamento, si aiutano gli agricoltori a ridurre gli sprechi, poiché la durata di vita dei loro prodotti aumenta da 2 a 21 giorni.

Le unità di refrigerazione della ColdHubs sono istallate soprattutto in grandi centri di produzione e stoccaggio alimentare, come i mercati e le aziende agricole presenti in tutta la Nigeria. Gli agricoltori possono immagazzinare i loro prodotti all’interno di questi centri, disponendoli in casse impilate e pagando il servizio con sistemi di pagamento flessibili.

Il costo è di 100 Naira al giorno per cassa, che equivalgono a circa 50 centesimi di dollari americani.

Il progetto di ColdHubs: prevenzione spreco alimentare ma non solo

L’obiettivo di ColdHubs non si limita tuttavia solo a contrastare gli sprechi alimentari e a sostenere l’economia degli agricoltori locali.

L’idea dei suoi promotori è anche quella di offrire uno strumento di sviluppo economico alle donne del Paese. Per questo motivo l’azienda si è impegnata ad assumere principalmente le donne per operare nelle proprie stazioni di raffreddamento del cibo.

Le stazioni, inoltre, potrebbero essere utilizzate anche a scopi diversi, per esempio per immagazzinare i farmaci e i vaccini, che sono ulteriori prodotti che scarseggiano in queste zone a causa dell’assenza di un’adeguata catena del freddo; in questo modo si potrebbe favorire anche una migliore assistenza sanitaria per le aree rurali.

Si tratta di unico progetto, dunque, ma dalle molteplici potenzialità.