Giardini verticali, il verde da appendere al muro
Recentemente, lo avrete notato, c’è la tendenza ad apporre la parola “verticale” davanti a un altro termine per costruire dei concetti diversi e nuovi, talvolta anche ambigui. Si pensi ai termini integrazione verticale o orizzonte verticale che è sia un libro sull’enigmistica di Bartezzaghi sia (se letto in inglese vertical horizon) il nome di un rock band alternativa. Si pensi anche a giardini verticali, ovvero l’oggetto dei desideri di tutti coloro che hanno sì il pollice verde, ma purtroppo per loro non sono in possesso dello spazio adeguato per poter dar libero sfogo alle proprie coltivazioni.
Giardini verticali per tutti
È proprio legata a quest’ultimo concetto l’idea di Vertical Green, una società messicana che crea giardini verticali e che ha messo su Kickstarer un’idea semplicissima che sembrerebbe in grado di rivoluzionare e facilitare all’estremo il mondo dei giardini verticali. Da oggi, dicono, il mondo delle piante e delle erbe da coltivare sul muro potrebbe diventare incredibilmente più facile e fruibile per tutti.

Plug&Plant il futuro dei giardini verticali
Vertical Green è composta da architetti, designer, botanici e ingegneri che hanno lavorato nel mondo del “green” per più di dieci anni. Ultimamente non si fa che parlare di organico, locale e sostenibile e l’obiettivo di Vertical green è che si smetta soltanto di parlarne e si inizi anche a fare qualcosa. Come?
Recentemente vi abbiamo parlato delle ultime tendenze green dell interior design ed è proprio in quella direzione che si muove il progetto di cui vi parliamo oggi. Si chiama Plug&Plant, letteralmente attacca e coltiva, ovvio gioco di parole con plug&play, ed è un sistema a parete, modulare che può ospitare fino a 12 vasetti che contengono al loro interno semi pronti a crescere in un ambiente totalmente privo di terreno.
Un concetto facile e immediato
Secondo i tecnici di Vertical green la facilità del progetto è da attribuirsi alla’innovazione dello smart biofoam una schiuma di poliuretano-amido biodegradabile che accoglie, come fosse terra, le radici delle piante consentendo loro di crescere.
Ogni modulo che verrà messo in commercio può contiene 12 mini vani che di fatto sono i vasi con all’interno lo smart biofoam e i semi. A completare l’opera un serbatoio con la capacità di 1,2 litri che fornirà acqua e umidità al modulo, mentre dei sensori di temperatura raccoglieranno i dati e invieranno dei report al giardiniere 2.0 che comodamente, anche a distanza, deciderà cosa fare.
Fatta eccezione per il riempimento di acqua nel serbatoio, l’intero sistema è totalmente automatizzato. Una volta che si è inserito nell’app Android o iOS che tipo di semi sono distribuiti in ciascun vaso, penserà poi il sistema automatizzato a dare la giusta quantità d’acqua e l’eventuale eccesso scorrerà verso il basso attraverso un canale di scolo per poi tornare nel serbatoio. Non ci saranno sprechi e con questo processo sarà necessario riempire il serbatoio non più di una volta al mese.

Macchia mediterranea anche a Brooklyn.
Non c’è invece un modo per poter controllare la temperatura o la luce, ma se si conoscono le caratteristiche della parete su cui sarà apposto il modulo sarà allora un gioco da ragazzi trovare la tipologia di pianta che fa al proprio caso. Ci sono ben trenta varietà di vasi, ognuno con caratteristiche diverse dall’altro. Tra le tante varietà: rucola, basilico, fragole, petunie, pomodorini, peperoncino, e aneto. Ovvero come poter dare vita a un po’ di macchia mediterranea anche sulla parete di un loft di Brooklyn!
Uno starter kit costa tra i 50 e i 70 dollari e contiene il pannello, il canale di scolo dell’acqua, il serbatoio, il sensore e 12 tipi di vasi. A questo punto non resta che appendere il modulo lasciare che la natura faccia il suo corso e poi immaginarsi immersi nel verde a leggere un buon libro… comodamente… sul proprio divano.
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