biocarburante dall’erba
Bioenergie

La Gran Bretagna sperimenta il biocarburante dall’erba

I biocarburanti sono fra le soluzioni green più promettenti ma che stentano a decollare. Alcune biomasse non sono disponibili in natura in quantità sufficienti e in altri casi invece i processi di trasformazione sono eccessivamente complessi. Fatto sta che si continua a sperimentare e investigare il panorama.

Biocarburante dall’erba

Una recente novità arriva dall’UK dove la società di energia verde Ecotricity ha annunciato di voler produrre metano pulito utilizzando la massa di erba che cresce incolta in diversi appezzamenti agricoli della campagna britannica. L’idea è quella di sfruttare tutti quei terreni che non sono adatti per essere coltivati o quelli che vengono usati per le colture a rotazione, come quelle del grano o della colza. L’erba verrà coltivata, raccolta e trasportata in centri di produzioni denominati Green Gas Mills, dove sarà conservata e trasformata in insilati proprio come avviene per i mangimi per animali.

Biofuel immesso in rete

La differenza è che invece di essere somministrato al bestiame o alle pecore, l’insilato verrà posto in grandi tini dove la presenza batterica, in assenza di ossigeno, attiverà il processo di digestione anaerobica. Non si tratta a dire il vero di un processo nuovo ma la novità in questo caso è che verrebbe implementato su larga scala e grazie a un modello distributivo secondo cui il biocombustibile, privato di anidride carbonica e qualsiasi tipo di impurità, può essere inserito direttamente nelle linee di gas comunali che servono le abitazioni.

Si potrebbe riscaldare il 97% delle abitazioni britanniche

Secondo Dale Vince, fondatore di Ecotricity, la Gran Bretagna è così ricca di terreni agricoli abbandonati o non adatti alla coltura che si potrebbe ricavare un quantitativo di erba da trasformare in biomassa sufficiente per alimentare 5000 Green Gas Mills, che potrebbero fornire l’energia necessaria per riscaldare il 97% delle abitazioni britanniche. Inoltre, sempre secondo Vince, far crescere l’erba utilizzando i prodotti di scarto dei centri di produzione come fertilizzanti, renderebbe i terreni molto più ricchi e floridi, dove anche la fauna selvatica potrà trovare un nuovo habitat. I vantaggi sarebbero anche socio-politici: da un lato il biofuel se adottato come biocarburante principale per l’approvvigionamento energetico contribuirebbe al raggiungimento degli obiettivi che l’Uk si è posta sul fronte dei cambiamenti climatici e dell’efficienza energetica, dall’altro lato la coltivazione e raccolta di erba potrebbe diventare una nuova fonte di reddito per gli agricoltori, a fronte della perdita di alcune sovvenzioni comunitarie in seguito alla Brexit.

Primo impianto pilota nell’Hampshire

È chiaro che – ammette Ecotricity – attualmente il gas ricavato dall’erba è più costoso rispetto ai combustibili tradizionali ma i prezzi potrebbero scendere enormemente se ci fosse una diffusione su larga scala. Nel mese di ottobre, la società ha ricevuto il permesso per realizzare il primo impianto pilota a Sparsholt College, nell’Hampshire, che servirà a fornire riscaldamento e acqua calda sanitaria a  4.000 case.

Serve il sostegno del Governo

“Mentre le riserve del Mare del Nord si esauriscono, la grande domanda è: dove andremo a prendere il gas che ci serve in un futuro non troppo lontano? – ha dichiarato Vince –  Il Governo crede che il fracking sia la risposta ma noi stiamo dimostrando di avere un’opzione migliore. Con le migliorie che abbiamo apportato al nostro progetto è possibile immettere il biocombustibile in rete, così come abbiamo fatto negli ultimi due decenni con l’elettricità da fonti pulite. La nostra proposta è un’alternativa reale e concreta al fracking, che siamo ancora in tempo per bloccare. Il nostro studio dimostra, dati alla mano, tutti i vantaggi del nostro processo, uniti a studi di fattibilità. Ma deve essere il Governo a crederci e a supportare una politica energetica che vada in questa direzione”.