grattacieli del futuro
Abitare

Climate change e Covid: ecco come cambieranno i grattacieli del futuro

Come saranno i grattacieli del futuro? Così come l’11 settembre 2001 ha cambiato fortemente il modo di costruire e di pensare ai grattacieli, così anche il Covid e l’emergenza climatica stanno trasformando i progetti dei nuovi altissimi palazzi delle nostre città.

Una cosa è certa: il grattacielo resta un tipo di edificio irrinunciabile, e anzi, il suo ruolo sarà sempre più importante nei decenni a venire. Con l’aumento continuo della popolazione mondiale, accompagnato dalla necessità di accentrare le persone nei centri urbani e da quella di fermare la cementificazione, il grattacielo resta la soluzione migliore, nonché a conti fatti la più sostenibile.

Costruire palazzi alti vuol dire infatti non consumare ulteriore suolo, nonché non ampliare le città, così da limitare il raggio degli spostamenti quotidiani, con benefici sul livello dell’inquinamento. Di certo, però, il modo in cui costruiamo e progettiamo questi iconici edifici deve cambiare ancora.

Come cambieranno i grattacieli del futuro


Come anticipato, i fattori che porteranno a una nuova rivoluzione nel modo di concepire i grattaceli sono due. Partiamo dall’emergenza sanitaria, che ha costretto milioni di persone all’interno delle proprie case durante i lunghi periodi di lockdown e di limitazione.

Di certo la situazione non è stata delle migliori, men che meno per chi si è trovato a trascorrere questi periodi in altissimi grattacieli caratterizzati dall’assenza di finestre apribili e dalla predominanza della ventilazione artificiale.

Così come il 2020 ha portato molti a rivalutare la necessità di poter contare su un giardino o su un poggiolo, allo stesso modo è aumentato moltissimo il desiderio di poter contare su delle finestre apribili, e in generale anche sulla ventilazione naturale. Per aumentare il comfort dell’abitazione, per sentirsi meno “in trappola”, nonché ovviamente per ridurre il fabbisogno energetico di questi palazzi (un’esigenza che non si può certo posticipare ancora per molto, puntando a raggiungere la carbon neutrality entro la metà del secolo).

Pareti fotovoltaiche

I grattacieli costruiti negli ultimi decenni sono accomunati nella maggior parte dei casi da pareti vetrate e continue, staccandosi dai grattacieli più “antichi”, costruiti in muratura e con normali finestre apribili. Adesso molti architetti stanno pensando di prendere le distanze dalle grandi pareti in vetro, sperimentando pareti opache nonché, per rendere energeticamente autonomi questi edifici, delle murature coperte da pannelli fotovoltaici, sfruttando tecnologie simili a quelle impiegate per i Solar Roof marchiati Tesla

I grattacieli del futuro saranno in legno?

Attualmente il più alto grattacielo in legno al mondo si trova in Norvegia, ed è alto appena 85,4 metri, su disegno di Voll Arkitekter. Ma molto presto questo record sarà battuto, e pure di parecchio: la società Sumitomo Forestry sta infatti sviluppando il grattacielo W350, alto per l’appunto 350 metri: qui il legno sarà usato per il 90% della struttura, con delle stime che ipotizzano l’uso di 185.00 metri cubi di legno. Costruire in legno permette di inquinare meno, nonché di poter contare su un materiale in grado di sequestrare carbonio dall’atmosfera, il che di certo non guasta.

Grattacieli e ponti sopraelevati

Il cambiamento climatico ha portato con sé, come è noto, una maggiore frequenza degli eventi meteorologici estremi, come per esempio le inondazioni. Ed è stato fatto notare più volte che vivere in un grattacielo in caso di un’inondazione equivale e essere in una gigantesca trappola. Come ha spiegato a Dezeen Eui-Sung Yi,  a partire dal 2012, da quando l’uragano Sandy ha colpito New York, la costruzione di ponti tra grattacieli è diventata un’ipotesi sempre più concreta, per fare in modo che il piano terra non costituisca l’unica connessione con l’esterno. Il rischio maggiore di inondazioni peraltro dovrà portare a ripensare la disposizione degli impianti degli edifici, non più nascosti negli scantinati, quanto al di sopra dei piani a rischio inondazione.