Una scena del film Behemoth (foto: stadio24.com)
Cultura

Green Drop Award 2015: vince Behemoth

IL VINCITORE. Se nel 2014 il Green Drop Award aveva premiato un film che sapeva raccontare la bellezza di un luogo quasi selvaggio ed estraneo all’uomo, quest’anno la scelta della giuria è stata diametralmente opposta. La pellicola vincitrice per il 2015, Beixi Moshuo – Behemoth del regista cinese Zhao Liang, è invece un documentario di denuncia sullo sviluppo insostenibile della Cina e delle società industrializzate. I giurati, Sebastiano Somma, Francesca Inaudi, Paola Comin e Lucia Grenna, presieduti da Remo Girone, hanno spiegato così la scelta: «Gli uomini, le donne, l’ambiente, la natura sono rappresentati come sacrificio in nome di un progresso che, con un colpo di scena finale, si rivela inesistente. Nel viaggio dantesco simulato dal regista cinese non c’è salvezza, ma insegnamento morale, un monito per gli spettatori di ogni latitudine del globo».

UN GIRONE DANTESCO. L’inferno raccontato da Zhao Liang è quello delle miniere di ferro e carbone in Mongolia, dove gli operai vivono in condizioni misere e disperate. Spiega il regista: «Nella Divina Commedia, Dante attraversa in sogno l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. In Behemoth mi sono ispirato a Dante e ho descritto un’enorme catena industriale, in cui i colori rosso, grigio e blu rappresentano rispettivamente i tre regni danteschi». In Behemoth l’unica via d’uscita per gli operai è venire ricoverati all’ospedale, una sorta di purgatorio, mentre il paradiso pare non esistere nel suo film. Fuori dalla miniera esistono delle mitiche città fantasma dove va a finire il carbone ma a cui gli operai non hanno mai accesso. Il premio Green Drop Award viene conferito all’interno della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, arrivata quest’anno alla sua settantaduesima edizione.