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Cambiamento climatico

Guterres, cambiamento climatico: noi siamo l’asteroide

66 milioni di anni fa un asteroide della larghezza di quasi 10 chilometri precipitò a largo delle terre che oggi formano il Messico. Le conseguenze furono apocalittiche e immediate: degli tsunami con onde alte quasi 50 metri si schiantarono contro le coste americane, mentre potenti terremoti fecero sussultare la crosta terrestre. Per via delle altissime temperature causate dalla colonna di fuoco dell’asteroide, divamparono tantissimi incendi; e ancora, sono da considerare torrenti di detriti, piogge di scaglie di vetro generate dall’impatto, e via dicendo. Fu così che un singolo gigantesco asteroide, con il successivo inverno nucleare, mise fine all’età dei dinosauri, portando all’estinzione buona parte delle specie viventi sulla Terra. Perché stiamo parlando di quell’asteroide, causa del giorno più drammatico della storia della Terra? Perché quell’enorme masso è stato citato pochi giorni fa dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, in occasione del suo discorso al Museo di Storia naturale di New York per la Giornata mondiale dell’Ambiente, durante il quale ha paragonato l’umanità a quel devastante asteroide.

Il discorso di Guterres

“L’umanità è un minuscolo puntino sul radar. Ma come l’asteroide che ha spazzato via i dinosauri, stiamo avendo un impatto sproporzionato. In questo caso noi siamo l’asteroide” ha spiegato Guterres. Guardando alle cifre aggiornate e proposte dall’Organizzazione meteorologica mondiale, la visione del segretario generale dell’Onu, per quanto spaventosa, non è campata per aria. Le ultime proiezioni ci dicono infatti che c’è l’80% di possibilità che la temperatura media annuale del pianeta finisca effettivamente per superare il temute limite di 1,5 gradi centigradi entro i prossimi 5 anni. Di fatto, come sottolineato da Guterres, già oggi “stiamo superando il limite di 1,5 gradi”. Basta guardare alle temperature record inanellate dai mesi dell’ultimo anno: uno dopo l’altro hanno raggiunto il triste primato di mesi più caldi delle serie storiche. Lo stesso maggio 2024 è stato dichiarato come il maggio più caldo fin dalla metà dell’Ottocento; guardando alla temperatura media registrata tra giugno 2023 e maggio 2024, si scopre che questa è stata di 1,63° al di sopra di quella del periodo pre-industriale. Insomma, l’ultimo anno ha già superato gli 1,5 gradi, fissati come soglia da non oltrepassare dagli Accordi di Parigi.

Siamo l’asteroide, ma possiamo essere anche la soluzione

C’è una differenza sostanziale tra l’arrivo di un asteroide gigantesco e il cambiamento climatico di origine antropica: se contro l’asteroide i dinosauri non potevano fare nulla, i cambiamenti climatici causati dall’inquinamento umano possono essere rallentati e fermati. Come ha infatti evidenziato Guterres “non solo siamo in pericolo, siamo noi il pericolo. Ma possiamo anche essere la soluzione, sta a noi trovare una via d’uscita”. In questa occasione l’invito di Guterres è andato principalmente ai governi, e più precisamente alla richiesta di vietare una volta per tutte la pubblicità delle aziende che producono combustibili fossili.

Vale la pena a questo punto riportare le parole del prof. Carl-Friedrich Schleussner della Humboldt-Universität zu Berlin, in Germania, riportare peraltro dalla Commissione Europea: “se le temperature supereranno il limite di 1,5 gradi di surriscaldamento, rimane ancora la possibilità di riabbassarle nel caso in cui riusciamo a conseguire la neutralità carbonica, eliminando il carbonio dall’atmosfera”; lo studioso aveva però sottolineato anche che “è molto importante che le persone riconoscano che alcune delle ripercussioni che si verificano in conseguenza di queste temperature più elevate, come ad esempio l’innalzamento del livello del mare, potrebbero non essere reversibili”. Ci sono quindi limiti che, una volta superati, non lasciano spazio di manovra.