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Riciclo rifiuti

Raccogliamo gli abiti usati e lasciamo respirare il pianeta

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti

Dal 21 al 29 novembre si è svolta la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), iniziativa volta a promuovere una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti. In occasione della SERR molte associazioni ambientaliste ed umanitarie hanno organizzato una serie di attività per sensibilizzare la comunità al tema delle ‘3 R‘: ridurre, riutilizzare e riciclare.

Humana People to People

Fra le diverse iniziative spiccano per interesse quelle portate avanti dall’organizzazione umanitaria Humana People to People Italia, una realtà nata nel 1998 con l’intento di attivare una maggiore cooperazione internazionale nel Sud del mondo. Per finanziare i propri progetti benefici Humana si avvale anche della raccolta di abiti usati, la quale in Italia è presente in ben 46 provincie con poco meno di 5.000 contenitori. Ed è proprio con lo slogan «Non tutto ciò che è lasciato è perso: i tuoi abiti per il riutilizzo» che Humana si è inserita nella Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, con attività volte a sottolineare i benefici ambientali della raccolta degli abiti usati.

Il ritardo italiano

Come Humana Italia sottolinea nei suoi comunicati, «donare capi di abbigliamento e accessori che non si usano più permette di allungare il loro ciclo di vita, riducendone l’impatto negativo sull’ambiente». Basti infatti pensare che un chilogrammo di vestiti recuperati equivale ad un risparmio di 3,6 chili di anidride carbonica, di 6.000 litri d’acqua, di 2 etti di pesticidi e di 3 etti di fertilizzanti. I benefici ambientali sono indubbi, eppure in Italia la raccolta degli abiti usati non ha ancora fatto il grande salto, cosa che invece è già avvenuta in altri paesi europei. In Germania si raccoglie il 66% degli abiti usati, il 65% in Belgio, il 58% in Danimarca, il 48% in Francia. L’Italia invece sfigura, con un magro 22% e 2 chilogrammi di abiti raccolti pro capite nell’intero 2014, laddove in Germania si raccolgono quasi 8 chili a persona. È dunque necessario migliorare, ma il trend è già in crescita negli ultimi anni: i dati Ispra affermano infatti che nel 2014 sono state raccolte sul territorio italiano circa 124.000 tonnellate di abiti usati, con un rialzo di 13,4 tonnellate rispetto all’anno precedente.

I benefici ambientali della raccolta degli abiti usati

Per comprendere appieno quanto la raccolta degli abiti usati possa fare la differenza, basti pensare che con gli abiti usati raccolti in Italia lo scorso anno si sono potute evitare 445.400 tonnellate di emissioni di anidride carbonica, che equivalgono all’azione benefica di circa 30 milioni di alberi. Si capisce quindi che riutilizzare questi tessuti sia un’azione dovuta, che evita quel nuovo inquinamento del quale il nostro pianeta non ha assolutamente bisogno. Ancora più chiara è stata la presidente di Humana, Karina Bolin: «per ogni sacchetto di indumenti usati donato a HUMANA corrispondono benefici sull’emissione di CO2 pari a quelli prodotti da una albero in un intero anno».