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Agricoltura

Imballaggi sostenibili che fanno durare di più la frutta

Se i cibi durassero più a lungo si ridurrebbero di molto i numeri dello spreco alimentare. Ma la durata dei cibi è tutt’ora legata all’uso dei pesticidi, dannosi per l’ambiente e la salute. Eppure una via d’uscita c’è e come spesso accade viene dalla ricerca scientifica che da diversi anni a questa parte sta investendo molto in diverse tecnologie in grado di ritardare la deteriorabilità degli alimenti, soprattutto per quanto riguarda frutta e verdura.

Gli imballaggi sostenibili che rallentano la maturazione della frutta

Una delle innovazioni più interessanti è quella sviluppata dalla start-up californiana Apeel Science: una pellicola trasparente con cui ricoprire i prodotti per farli durare molto di più. Immaginare di rivestire un alimento con un film esterno desta qualche dubbio di primo acchito e di fatti è proprio la diffidenza dei consumatori che i fondatori della società hanno dovuto combattere di più. Il prodotto sviluppato da Apeel è chiaramente biologico e commestibile perché è ricavato da foglie, bucce e altri scarti degli stessi alimenti che andranno poi a ricoprire.

Edipeel e Invisipeel: un film per il pre e post raccolta

La tecnologia viene venduta con due marchi, Edipeel e Invisipeel, entrambi ottenuti con lo stesso processo. Vengono estratti i liquidi di alcuni materiali vegetali da cui vengono ricavate delle palline. L’azienda utilizza le molecole di questi pellet per controllare il tasso di acqua e gas che entrano ed escono dai prodotti, rallentando in questo modo il loro deterioramento.
La versione di Apeel per l’avocado, ad esempio, crea una barriera che impedisce all’antracnosi, un fungo che sfrutta le piccole crepe che si sviluppano nella pelle del frutto quando comincia a raggrinzirsi, di attaccarlo. Stando ai test Edipeel è molto più efficace delle tecniche tradizionali utilizzate per combattere il parassita ed è in grado di prolungare la vita dell’avocado di più di 30 giorni.

Può essere sciacquata o mangiata

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Edipeel viene generalmente applicato dopo il raccolto, mentre Invisipeel può essere utilizzato anche nei campi. La pellicola può essere rimossa sciacquando il prodotto oppure mangiata. La Food and Drug Administration ha infatti certificato la tecnologia come ‘sicura’, ovvero edibile e non dannosa per l’uomo e l’ambiente.

Anche Apeel, come molte delle start-up più innovative (basti pensare alla Apple), è nata in uno scantinato, dove due giovani studenti di dottorato in Scienze dei Materiali dell’Università della California, iniziarono a domandarsi se gli stessi rivestimenti utilizzati per le celle solari plastificate potessero essere applicati anche sugli alimenti. La svolta avvenne nel 2012 quando la Bill e Melinda Gates Foundation decisero di investire 100mila dollari nel prototipo con l’idea di utilizzarlo per aiutare i piccoli agricoltori dell’Africa. Da lì Edipeel è sbarcato anche in Nigeria e proprio di recente la start-up ha avuto due importanti finanziamenti da grandi società investitrici.

SmartFresh, la molecola che blocca l’azione dell’etilene

Apeel non è ad ogni modo l’unica realtà ad aver scommesso sugli imballaggi sostenibili in grado di prolungare la vita degli alimenti. Un’altra innovazione interessante è SmartFresh della start-up della Pennsylvania (Usa) AgroFresh. Si tratta di un preparato che va applicato dopo la raccolta utile per conservare al meglio la frutta. Utilizzato inizialmente esclusivamente sulle mele ma ora in voga anche per altri frutti (pere, kiwi, susine, avocado e cachi), SmartFresh si basa sull’1-metilciclopropene (1-MCP), una molecola che blocca l’azione dell’etilene, principale responsabile della degradazione cellulare dei vegetali. In parole più semplici il rivestimento limita la respirazione naturale della frutta e, rallentandone il metabolismo, ne aumenta la durata. La tecnologia è attualmente utilizzata in più di 40 paesi al mondo e la start-up è impegnata in altre ricerche collaterali che potranno contribuire al miglioramento del settore.

Bluapple, il dispositivo da mettere in frigo

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Sfrutta lo stesso principio, quello del contrastare l’azione dell’etilene, anche un prodotto tutto italiano, sviluppato dall’azienda Bluapple. In questo caso non si tratta di una pellicola con cui ricoprire gli alimenti ma di un dispositivo, a forma di frutta, da posizionare in frigo accanto agli alimenti. Il materiale di cui si compone è in grado di assorbire l’etilene sprigionato, ritardando il processo di maturazione della frutta.