Un paesaggio siberiano (foto: hdrwallpapers.com)
Cambiamento climatico

Inverni siberiani sempre più caldi

7 MILLENNI . In settemila anni un inverno più caldo dell’altro, anno dopo anno. Succede nella regione siberiana, precisamente intorno al delta del fiume Lena, il più orientale dei tre grandi fiumi siberiani. Secondo un team di scienziati dell’Istituto Alfred Wegener gli ultimi 7000 inverni siberiani sono infatti stati via via sempre più caldi. Questa scoperta è stata possibile grazie a una complessa decodifica dei dati climatici contenuti dal permafrost, il terreno gelato di cui l’intera area è ricoperta.

LA MEMORIA DEL GHIACCIO. La ricerca, pubblicata su Nature Geoscience, riesce così a delineare una chiara quanto minacciosa tendenza. Uno degli autori dello studio, Hanno Meyer, ha spiegato come «per la prima volta siamo riusciti, usando l’analisi isotopica dell’ossigeno, ad accedere alle informazioni sulle temperature memorizzate nel ghiaccio». La scoperta è sensazionale, ma il risultato concreto lascia poco spazio alle illusioni: se da una parte il progressivo surriscaldamento è da ricondurre a fattori non antropici, l’anormale aumento delle temperature degli ultimi decenni è per lo più conseguenza delle attività umane.

L’EFFETTO DEI GAS SERRA. Pur non essendo in grado di calcolare il reale divario tra le temperature di 7 millenni fa e quelle odierne, i ricercatori hanno ben chiare le cause di questo progressivo surriscaldamento. Stando alle loro dichiarazioni, infatti, la curva dell’innalzamento della temperatura è divisa in due blocchi ben distinti. «Fino a prima dell’inizio della rivoluzione industriale, intorno al 1850, possiamo attribuire questo sviluppo ai cambiamenti della posizione della Terra rispetto al Sole» ha affermato Meyer, sottolineando però che «è invece con il diffondersi delle fabbriche e con il forte aumento delle emissioni di gas serra, come l’anidride carbonica, che il surriscaldamento è stato integrato dall’effetto serra di origine antropica. Da quel momento in poi , la curva dei dati mostra un aumento maggiore che differisce chiaramente dal riscaldamento graduale della fase precedente».