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Pannelli fotovoltaico: come fare a risparmiare

I pannelli fotovoltaici permettono di risparmiare notevolmente sulle bollette di elettricità e gas. In pochi anni è possibile ripagare completamente l’investimento iniziale e iniziare a guadagnare.

Come risparmiare con i pannelli fotovoltaici

I pannelli fotovoltaici permettono di produrre elettricità in proprio, riducendo notevolmente l’energia attinta dalla rete e quindi abbattendo i costi in bolletta. Tramite uno scaldabagno elettrico collegato ai pannelli è possibile produrre anche acqua calda e addirittura sostituire completamente i riscaldamenti domestici. A fronte di un investimento iniziale, le occasioni di risparmio sono veramente ottime, a patto di saperle sfruttare. Per prima cosa è possibile ridurre notevolmente i costi per l’acquisto e l’installazione dei pannelli approfittando dei numerosi incentivi statali. A seconda delle situazioni e del tipo di impianto è possibile ottenere un rimborso che va dal 50 al 110% della somma spesa, da recuperare nell’arco di 5 anni. A questo si aggiungono i risparmi in bolletta, che con alcuni accorgimenti possono diventare molto vantaggiosi. Sarebbe bene citare anche i vantaggi ambientali dei pannelli solari: non si sentono nel portafoglio ma sono comunque importanti per ridurre l’impatto ambientale della casa e renderla più sostenibile.

Bollette più leggere con i pannelli fotovoltaici

Producendo energia elettrica in proprio non è più necessario acquistarla e quindi pagarla in bolletta. Le cose però non sono così semplici. Visto che i pannelli traggono energia dalla luce solare, la produzione di elettricità e maggiore nelle ore centrali del giorno e si azzera di notte. I consumi delle case italiane però sono in genere più alti alla sera. Per ottimizzare il risparmio è quindi necessario spostare i consumi durante il giorno, ad esempio facendo lavatrici o lavastoviglie nel pomeriggio o in pausa pranzo. Chi è fuori casa tutto il giorno può collegare all’impianto una batteria ad accumulo, che permette di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso per utilizzarla in seguito.

Cos’è e come funziona lo scambio sul posto

Lo scambio sul posto è un meccanismo che permette di rivendere al fornitore l’energia prodotta in eccesso. In pratica, quando i pannelli producono elettricità che non viene immediatamente consumata, questa viene immessa in rete e viene quindi retribuita. In teoria è possibile addirittura avere una bolletta in positivo, quando la produzione è maggiore del consumo. Bisogna però notare che il fornitore paga l’energia solo una frazione del prezzo che applica quando la rivende: questo significa che prendere energia dalla rete è molto costoso, mentre venderla non è altrettanto vantaggioso. Inoltre alcune tipologie di incentivi non permettono di attivare lo scambio sul posto: in pratica si acquista un impianto a prezzi estremamente vantaggiosi, recuperando anche l’intero costo nell’arco degli anni, a patto di cedere gratuitamente l’energia eventualmente prodotta in eccesso.

Risparmiare con l’impianto giusto per le proprie necessità

Produrre e vendere energia può essere un vero business, ma gli impianti fotovoltaici domestici in genere non sono realizzati per questo scopo. Un’ottima occasione di risparmio sull’investimento iniziale è studiare bene le proprie necessità, magari insieme ad un esperto, e acquistare l’impianto più adatto ai propri bisogni, che non sia troppo piccolo ma neppure eccessivamente potente. Anche a fronte degli incentivi statali, estremamente vantaggiosi soprattutto negli ultimi anni, l’investimento iniziale richiesto può essere molto oneroso. Il risparmio può quindi iniziare fin dalla progettazione dell’impianto, evitando di spendere inutilmente per dispositivi che verranno poi sottoutilizzati perchè inutili. Visto che il risparmio maggiore, con i pannelli fotovoltaici, avviene con la riduzione delle bollette, è opportuno valutare bene quanto si spende annualmente di energia e confrontare questa cifra con il costo dell’impianto. Questo potrebbe addirittura non essere vantaggioso se i consumi sono mediamente molto bassi, perchè ci vorrebbero troppi anni per rientrare nella spesa iniziale.