paperbricks
Riciclo creativo

Paperbricks, mobili di design in carta riciclata

L’impatto ambientale della carta

La carta ha un notevole impatto ambientale. Per l’estrazione della cellulosa vengono deforestati migliaia di ettari di boschi in tutto il mondo, provocando non solo un impoverimento degli habitat e la riduzione dei benefici del verde ma anche lo sprigionamento della CO2 immagazzinata dagli arbusti. Poi ci sono i processi produttivi, che sono estremamente energivori: per una tonnellata di polpa occorrono in media 1,4 tonnellate di carbone e 103 tonnellate d’acqua.

Rendere più sostenibile la filiera

Per ridurre l’impronta ecologica della carta è quindi essenziale rendere più sostenibile l’intera filiera, promuovendo l’utilizzo di buone pratiche, nuove tecnologie ed energia rinnovabile e al contempo incentivare un cambiamento delle abitudini dei consumatori, soprattutto nei Paesi occidentali dove gli sprechi sono ancora molto elevati. In Europa il consumo di carta pro capite è di circa 125 kg all’anno mentre in America del Nord si arriva addirittura a quota 221 kg.

Promuovere il riciclo della carta

Un altro elemento determinante è chiaramente quello del riciclo. Per la produzione di carta riciclata vengono impiegati il 60% in meno di energia, l’80% in meno di acqua e si riducono del 90% le emissioni di gas serra. Fortunatamente la pratica del riciclo è in forte aumento a livello globale. Secondo gli ultimi dati della Fao dei 397,6 milioni di tonnellate di carta e cartone prodotti all’anno al mondo, 215 milioni di tonnellate vengono riciclati.

Riuso della carta: un processo che non può essere ripetuto all’infinito

Ma anche il riciclo ha i suoi deficit. Il processo non può infatti essere ripetuto all’infinito perché di volta in volta le fibre di cellulosa perdono di qualità e resistenza e alla lunga quindi la carta va buttata. Forse basterebbe cambiare prospettiva: anziché impiegare la carta soltanto per nuovi prodotti usa e getta si potrebbe impiegarla per alcuni oggetti di uso comune, dalla durata sicuramente maggiore.

Paperbricks, il mobile di design è in carta riciclata

È ciò che ha fatto il designer sudcoreano naturalizzato olandese Woojai Lee che ha ideato Paperbricks, una collezione di mobili realizzati con vecchi giornali riciclati. Il processo produttivo è molto semplice. La vecchia carta viene fatta macerare e ridotta in polpa, poi viene mescolata con la colla, inserita all’interno di stampi rettangolari e fatta essiccare. I mattoni possono poi essere tagliati, smussati, levigati e incollati allo stesso modo del legno. I fori lungo ciascun lato dei blocchi consentono di essere uniti, quasi fossero delle costruzioni.

Soffici come un tessuto ma dal colore marmoreo

“La forma dei mattoni- ha spiegato Lee – è stata scelto per ridurre al minimo l’utilizzo di materiali, massimizzandone la resistenza”. Anche la texture è particolarmente interessante, perché la carta rimane molto soffice al tatto, quindi simile a un tessuto, ma il colore rimanda al marmo, dando alle creazioni un senso di forza e stabilità.

Sedie, tavolini e pannelli divisori

I primi mobili della linea PaperBricks Pallets – uno sgabello e un tavolino da caffè – sono già stati prodotti ed esposti, nelle scorse settimane, al Graduation Show Dutch Design Week della Design Academy di Eindhoven, nei Paesi Bassi. Ed è attualmente in fase di sviluppo un’altra collezione di PaperBricks destinata all’architettura di interni: librerie, scaffali e pannelli divisori. Ma Lee sembra guardare ancora più in là e ha rivelato di voler ripensare il processo produttivo, prevedendo qualche modifica e qualche aggiunta che possa permettere la produzione di una materia prima ancora più resistente che possa essere impiegata in altre applicazioni che vadano oltre l’interior design.