piano cottura a gas
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I piani cottura a gas sono dannosi?

Ci sono paesi in cui trovare dei piani cottura a gas nelle normali abitazioni è ormai difficilissimo. Si pensi per esempio alla Norvegia, un paese ad altissimo tasso di elettrificazione, in cui lo standard è ormai da anni costituito da piani cottura elettrici oppure a induzione. Lì i classici “fornelli” sono una rarità, presenti tutt’al più nelle piccole baite e chalet nei territori rurali, e in diversi ristoranti. In Italia invece i piani cottura standard rappresentano ancora oggi la normalità, pur con un tasso di sostituzione che si sta facendo via via sempre più importante: sembra infatti che, per diversi motivi, il futuro sia dei piani cottura a induzione. E questo nonostante i tanti preconcetti che frenano questa evoluzione: basta infatti provare l’induzione per pochi minuti per rendersi conto che effettivamente non ci sono significative limitazioni, e che anzi il loro utilizzo quotidiano può assicurare diversi vantaggi. C’è però di più. Stanno infatti aumentando gli studi che mostrano l’effettiva pericolosità per i piani cottura a gas per la salute, nonché per l’ambiente.

Gli studi su piani cottura a gas e salute

Sono effettivamente tanti e di diverso tipo gli studi che hanno provato che i piani cottura a gas risultano dannosi per la nostra salute. I risultati di queste indagini sono talmente concreti che da portare l’US Consumer Product Safety Commission ad annunciare che, prossimamente, prenderà in considerazione la possibilità di emettere un divieto alla vendita dei tradizionali fornelli alimentati a gas. Questo ha portato un certo scompiglio a livello politico, con i conservatori a spingere in direzioni opposte, tanto da far approvare a diversi stati delle leggi preventive capaci di proibire alle singole città di approvare dei divieti sul gas. Parallelamente, però, centri come New York, San Francisco e Berkeley si sono mosse sul fronte opposto, bloccando nuovi allacciamenti di gas per ridurre problemi sia nel campo dell’ambiente che in quello della salute.

E i danni sono per l’appunto reali. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Environmental Research and Public Health, dal titolo “Population Attributable Fraction of Gas Stoves and Childhood Asthma in the United States” ha affermato che un caso su 8 di asma infantile è da ricondurre proprio all’inquinamento generato dalla cottura con gas. Stando alle parole dell’autore principale dello studio, Talor Gruenwald, vivere in una casa in cui si utilizza il gas per cucinare risulterebbe assimilabile al vivere in casa con un fumatore.
E in effetti, numeri alla mano, le cucine a gas rilasciano sostanze inquinanti talmente dannose che, se fossero utilizzate all’esterno, risulterebbero superiori ai limiti consentiti. Il fatto maggiormente inquietante è che le cucine a gas continuano a emettere delle impercettibili ma presenti emissioni di gas anche quando sono spente.

Il piano a induzione è meglio per l’ambiente

Si capisce che quanto visto sinora ha valenza anche in campo ambientale, parlando pur sempre di cucine alimentate da dei combustibili fossili. Ma non si tratta unicamente della presenza del gas. Va detto infatti che l’alternativa principale ai piani cottura a gas, ovvero i piani a induzione, assicurano una maggiore efficienza energetica. Grazie alla generazione di un campo magnetico, il calore di questi piani viene trasferito direttamente alla piastra sottostante le pentole, riducendo così al minimo la dispersione di calore. Il rendimento di piani cottura a induzione è così molto alto, toccando la soglia del 90%: nel caso dei fornelli tradizionali si arriva invece solitamente al 45%, con altissimi sprechi energetici. Utilizzare un piano a induzione vuol quindi dire spendere e inquinare di meno: l’obiettivo, ovviamente, è quello di arrivare ad alimentare delle cucine provviste di piani a induzione con sole energie rinnovabili, così da rendere effettivamente l’intera filiera sostenibile.