retrofit e cambiamenti climatici
Architettura sostenibile

Retrofit e cambiamenti climatici: HouseZero dimostra che riqualificare ad altissima efficienza è possibile

È ormai ben noto che gran parte dell’energia consumata a livello mondiale dipenda dagli edifici, responsabili di circa il 40% di emissioni globali di CO2. Per arginare questa problematica le nuove costruzioni dovranno necessariamente essere realizzate secondo i principi del greenbuilding e dell’edilizia circolare ma il ruolo più importante lo avrà la riqualificazione energetica del parco immobiliare esistente. Il tema del retrofit e cambiamenti climatici è ormai centrale nella professione degli architetti di oggi, che stanno sicuramente impiegando le risorse a disposizione in quest’ottica.

Retrofit e cambiamenti climatici, la sfida di HouseZero

Ne è un esempio calzante la sfida che l’Harvard Center for Green Buildings (CGBC) dell’ Harvard University Graduate School of Design, in collaborazione con lo studio Snøhetta e la società Skanska Technology, sta affrontando. Il team congiunto è impegnato nella riqualificazione della sede centrale del CGBC, un complesso edilizio degli anni ’40, con l’obiettivo di farne uno degli edifici più ambiziosi dal punto di vista della sostenibilità ed efficienza energetica.

housezero

100% ventilazione e illuminazione naturale

HouseZero, questo il nome del progetto, ha dei target prestazionali impareggiabili, come l’ottenimento del 100% di ventilazione e illuminazione naturale e consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento vicino allo zero. Il risultato sarà un prototipo ultra-efficiente, un modello di retrofit e cambiamenti climatici, ottenibile riducendo al minimo la dipendenza dalla tecnologia a forte consumi energetici.

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Involucro isolante e intelligente

Cuore dell’intervento è un miglioramento dell’involucro esterno esistente attraverso una serie di interventi che prevedono l’aggiunta di un sistema di isolamento, l’ampliamento delle finestre, la realizzazione di lucernari. Ma tutto ciò senza andare ad intaccare la natura storica dell’edificio. L’involucro è stato progettato in modo che possa rispondere in modo efficiente al mutare delle stagioni e delle condizioni atmosferiche, rispondendo alle diverse esigenze di qualità dell’aria e comfort.

Finestre smart

Un complesso sistema di sensori installati nelle stanze sono in grado di gestire l’apertura e la chiusura delle finestre in base alla rilevazione di presenze e soprattutto in base al livello di qualità dell’aria registrato. Le finestre sono state dotate di schermature che si auto-regolano in modo smart in base alle necessità di illuminazione interna e anche per favorire l’ingresso del calore nei mesi invernali al fine di ridurre al minimo i consumi energetici legati al riscaldamento.

Fotovoltaico e pompa di calore geotermica

L’impianto di climatizzazione prevede l’uso di un sistema fotovoltaico e di una pompa di calore geotermica che, collegata a un sistema radiante, produce riscaldamento e raffrescamento negli ambienti interni.

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Il benessere degli occupanti al centro

Grande attenzione è stata riservata al benessere degli occupanti, altro tema centrale negli interventi progettuali degli ultimi anni. Il team ha scelto con particolare cura dei materiali che favoriscono l’isolamento acustico degli ambienti e, sempre in un’ottica di miglioramento dell’acustica ma anche della percezione estetica dell’edificio, sono state predilette delle travi in legno a vista. Fra i materiali utilizzati si annoverano intonaco di argilla, legno di betulla e calcestruzzo ad alte prestazioni, scelti al fine di garantire un miglioramento della qualità dell’aria interna e un basso impatto ambientale.

ZeroHouse vuole dimostrare che riqualificare ad altissima efficienza è possibile

ZeroHouse punta a diventare un modello nell’ambito del retrofit e cambiamenti climatici, contribuendo al raggiungimento di nuovi target di efficienza energetica applicati alle costruzioni, soprattutto in un ambito di recupero di edifici esistenti.

“Prima d’ora- ha dichiarato Ali Malkawi, professore di tecnologia architettonica presso l’Harvard Graduate School of Design- questo livello di efficienza poteva essere raggiunto soltanto nelle nuove costruzioni. Il nostro obiettivo è invece dimostrare che è possibile riqualificare ad altissime prestazioni e che è possibile farlo ovunque e per qualsiasi edificio.”