Addetti alla raccolta dei rifiuti (foto: www.mondopalermo.it)
Riciclo rifiuti

Rifiuti: le tasse aumentano ma i servizi non migliorano

PRIMA C’ERA LA TARES. Nel 2013 abbiamo pagato la Tares (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi), quest’anno abbiamo pagato la Tasi (Tributo sui servizi indivisibili), la quale ha di fatto incorporato parte della Tares. Sono quindi cambiati i nomi, e con essi sono mutate anche le tariffe. Partendo da questi presupposti, l’Osservatorio di CittadinanzaAttiva ha pubblicato la settima indagine annuale sui costi sostenuti dalle famiglie italiane per lo smaltimento dei rifiuti. In questa edizione CittadinanzaAttiva ha preso come riferimento un nucleo familiare tipo di tre persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro e inserito in una casa di proprietà di 100 metri quadrati.

UN AUMENTO DEL 16%. Stando all’indagine di CittadinanzaAttiva, il servizio relativo ai rifiuti non è migliorato, a fronte di un aumento delle tariffe pagate dai contribuenti: nei capoluoghi di provincia le famiglie italiane nel 2014 hanno pagato 290 euro, con un aumento medio del 3,6% rispetto all’anno scorso. Il divario aumenta se si confrontano le tariffe correnti con quelle del 2012, arrivando ad un rincaro del 16%. L’ammontare dei tributi varia poi di regione in regione e di città in città: se in Molise sono stati pagati mediamente 199 euro, nelle Marche 215 e in Basilicata 221, in altre regioni queste cifre sono raddoppiate, come in Sardegna (370 euro) e in Sicilia (374). L’oneroso primato spetta però alla Campania, con una tariffa media di ben 423 euro.

MAGLIA NERA A CAGLIARI. Guardando invece i dati delle singole città, la spesa annua più alta è stata individuata a Cagliari, con un salasso di 533 euro; quella più bassa a Cremona, che si è fermata a 137 euro. In generale si può osservare una spesa media ingente nelle regioni del Meridione (333 euro), cifra molto alta se confrontata con le tariffe medie pagate nell’Italia centrale (292 euro) e soprattutto con quelle versate al Nord (252 euro).

SU LE TARIFFE, MEDIOCRE IL SERVIZIO. Le tariffe sono quindi aumentate, soprattutto al Sud. Ma ad un costo più salato non è corrisposto un miglioramento della qualità del servizio. Secondo la coordinatrice delle politiche dei consumatori di CittadinanzaAttiva Tina Napoli, «i consumatori italiani continuano ancora a subire, principalmente dal punto di vista dei costi, una gestione non armonizzata del servizio, la mancanza di adeguate forme di tutela e soprattutto un mancato miglioramento della qualità del servizio stesso». CittadinanzaAttiva continuerà dunque a chiedere «l’applicazione del comma 461, art.2 legge finanziaria 2008, che prevede il coinvolgimento degli utenti nella valutazione e nella definizione del servizio, il coinvolgimento della governance in un processo estremamente complesso, in cui il cambiamento culturale ci potrà essere soltanto con l’attivazione di tutti i soggetti: cittadini, aziende ed istituzioni».